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Paolo Genovese: "Con Sabaudia Film il cinema torna in piazza"

Paolo Genovese

Giulia Bianconi
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"Festival come questi riescono a riportare il cinema in piazza, soprattutto in un momento in cui rischiamo di vedere i film su telefonini e tablet". Paolo Genovese è riuscito a ritagliarsi appena due giorni di pausa dal set romano del suo nuovo film "The Place" per partecipare in qualità di presidente di giuria al "SabaudiaFilm.ComMedia". Incontriamo il regista, reduce del successo di "Perfetti sconosciuti". Genovese, quanto sono importanti manifestazioni come SabaudiaFilm.ComMedia per il cinema? "Sono un grande momento di condivisione. Per stare all'aria aperta con gli altri, parlare e confrontarsi. Nella nostra cultura non si va in sala d'estate. Dunque un festival così può dare anche una stagionalità più lunga alle pellicole. L'intrattenimento estivo sul grande schermo è un connubio tra cultura e socialità interessante. Perché il rischio è quello di vedere i film solo su cellulari e tablet". Questo festival poi è dedicato alla commedia, un genere che lei ha a cuore… "È amato da tutti. Entra nelle case della gente, ma può far anche riflettere. La commedia più bella è quella che nasce dal dramma. È importante, però, anche proporre altri generi in questo tipo di manifestazioni. Piazza e gratuità del biglietto possono essere un cavallo di Troia per spingere il pubblico a vedere pellicole che magari non vedrebbero nelle sale". C'è molto mistero intorno al suo prossimo film “The Place”. Si sa, però, che nel cast ci saranno, tra gli altri, anche Mastandrea, Giallini e Rohrwacher che ha già diretto, oltre a Borghi, Ferilli e Lazzaroni. "La pellicola è corale e ha un cast pazzesco. Abbiamo delle eccellenze nel nostro cinema e sono fortunato a lavorare con loro. A Medusa poi è piaciuta subito l'idea del film che uscirà a fine anno (il 28 dicembre, ndr)". Ma non avrebbe dovuto girare prima il suo film americano "Il primo giorno della mia vita"? "È slittato a marzo-aprile prossimi. Ci hanno sconsigliato di lavorare in inverno a New York, visto che la pellicola non è ambientata durante il periodo natalizio". Dopo gli oltre 65 milioni incassati per "Quo vado?", Checco Zalone si sta prendendo del tempo prima di tornare sul set. Lei che con “Perfetti sconosciuti" ne ha ottenuti circa 18, non ha un po' l'ansia da prestazione? "Per ora no. Voglio rassicurare tutti! Il successo di "Perfetti sconosciuti" è stata un'opportunità. Farò un film drammatico che nessuno si aspetta. Meglio anche sbagliarlo, l'importante è che non sia banale. Quando spiazzi il pubblico, lui ti premia. Ne abbiamo avuto un esempio la scorsa stagione. Ci sono state pellicole come "Lo chiamavano Jeeg Robot" o "Veloce come il vento" che hanno convinto perché avevano qualcosa di originale. Avevano un carattere forte e una personalità e anche "The Place" li ha".

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