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Gli Italiani hanno, forse, poco senso civico, buttano le cartacce in terra e sono titolari di una burocrazia da incubo.

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Loscorso anno Roberto Benigni, giunto sul palco di Sanremo su un cavallo bianco, sventolando la bandiera italiana, ha stracciato ogni record. Lo share sembrava impazzito, ad un certo punto, durante l'elogio di Garibaldi, Roberto tenne inchiodati davanti alla televisione venti milioni di italiani. Anzi, venti milioni di telespettatori, visto che in Italia abbiamo anche tante persone che arrivano da altri paesi e che, certamente, facevano parte della platea. Ma non è che la «magia» è tutta del comico toscano. È il mix grande personaggio-orgoglio tricolore che, per chi vive nello Stivale, è un richiamo irresistibile. Insomma quando il «Toscanaccio» attenta all'intimità di Pippo Baudo o a quella della Carrà fa sì impennare (ma senza doppi sensi) gli ascolti. Però in modo «soft». Ugualmente la sua sguaiatissima annessa sequela di nefandezze sul nome dell'organo genitale femminile (la galleria del Monte Bianco, quell'affare là, la gattina...) il suo pubblico lo conquista. Ma niente a che vedere con un bel monologo sul Tricolore. È come una partita della Nazionale, un gol di Balotelli, un tuffo della Pellegrini. Restare davanti alla tv è obbligatorio. Quella di domani su Raiuno si annuncia già, studiata a tavolino, come una trasmissione da record. Robertone in quelle due orette avrà a portata di mano un nuovo traguardo e, politica a parte, lui sì sa come tenere il pubblico inchiodato alla poltrona. E come farne arrivare dell'altro. Di questo se ne sono ben accorti quelli che preparano i palinsesti. Sia dei canali amici come i concorrenti. Su Raidue c'è il solito telefilm made in Usa. Su Raitre un film di dieci anni fa. E che non ebbe nemmeno gran successo. La concorrenza generalista, cioè Mediaset, contro Benigni schiera due vecchi film e un dibattito. Il terzo polo, alias La 7, si allinea alla strategia con un'altro bel film ormai consumato dalle repliche. La filosofia? È chiara. Nessuno ha voglia di sprecare munizioni contro la corazzata tricolore. Tanto quella vince sempre. Ma allora, forse, gli italiani un po' di senso civico ce l'hanno. A. A.

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