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di Dina D'Isa Brutale, corrosivo e dalle battute volgari, eppure riesce nell'intento di far ridere.

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DaJason Biggs (anche nelle vesti di produttore esecutivo) a Chris Klein e alla deliziosa Mena Suvari, precocissima diva di «American Beauty». I tre protagonisti (nel film - dal 4 maggio al cinema con la Universal - affiancati da un cast ricchissimo) erano ieri a Roma per presentare una commedia esilarante, tornata dopo 8 anni dal terzo episodio (il famoso matrimonio). Tutti e tre presero parte al primo film del '99, quando iniziarono le avventure romantico-erotiche dei compagni di scuola di una cittadina del Michigan, diventati in breve tempo un fenomeno di culto, soprattutto al box office (i primi tre film sono in Usa hanno incassato 360 milioni di dollari). Oggi i protagonisti e i loro personaggi sono trentenni, ma non hanno perso lo spirito dissacrante e demenziale. Ora non sono più dei liceali fissati con il sesso, ma le trovate non mancano, compreso un nudo integrale dello stesso Biggs, che si copre il pube con un coperchio, rigorosamente trasparente: «È l'unica scena in 3D del film - scherza l'attore - Ritrovarci tutti insieme sul set è stato entusiasmante: il pubblico aveva nostalgia di quei personaggi con cui s'identifica, e anche noi l'avevamo. La sfida era creare una storia più adulta mantenendo nello stesso tempo l'umorismo corrosivo e brutale, ma più credibile rispetto ai precedenti». Dopo anni, alla fatidica riunione del post liceo tornano tutti totalmente cambiati, estremamente diversi e persino con lo stato civile modificato. Gli anni passano, i ragazzi invecchiano, ma non necessariamente crescono. Anzi, come ha detto Biggs «io ho sempre 16 anni». Cambiano le mode, i tagli di capelli, il fisico, ma rimane invariato il rapporto con gli amici d'annata. Ai veri amici non importa, infatti, quanti anni hai e come sei, perché con loro torni sempre l'adolescente di una volta e si ristabilisce un legame indissolubile che le lancette del tempo non possono scalfire. Ecco che i protagonisti di «American Pie: the reunion», si ritrovano tutti insieme dopo quasi tredici anni dalla fine del liceo. Jim Levenstein (Jason Biggs) e Michelle Flaherty (Alyson Hannigan) dopo il matrimonio hanno un figlio e la loro vita coniugale è un po' in crisi: e, come capita spesso alle coppie datate, di sesso tra loro ne fanno poco. Cercano così di ritrovare le adolescenziali perversioni nelle feste tra gli amici di sempre: Kevin Myers, Chris «Oz» Ostreicher, Steve Stifler e Paul Finch. Mentre i personaggi interpretati da Suvari e Chris Klein, decidono di riprovare a stare insieme. Tra finzione, bugie e verità nascoste, le esistenze degli eterni ragazzi non sembrano però così sfavillanti come vorrebbero far credere: anche se alla fine i segreti saranno rivelati e ognuno dovrà accettare la parte che la vita gli ha affibbiato. Sempre con la solita inguaribile ironia. Più libera dal suo personaggio si sente invece la conturbante biondina Mena Suvari che, fasciata da un succinto mini-abito, ha ricordato la sua partecipazione nel primo «American Pie», quello che alla fine degli anni Novanta fece conoscere a tutto il mondo la torta di mele più golosa e ambigua del cinema. «"American Pie" mi salvò la vita e lanciò la mia carriera, è qualcosa a cui sono profondamente legata ed è stato bello reinterpretare il personaggio di Heather, ora diventata più consapevole e strutturata (anche se non può fare a meno di strappare le extension alla sua rivale). Comunque, è un po' strano che io sia per tutti un'icona a stelle e strisce, visto che mio padre è estone. Ma ho lavorato in due film di culto che hanno la parola "American" nel titolo, pellicole diversissime, però entrambe sono state straordinarie esperienze: credo sia quindi inevitabile questa identificazione e non mi dispiace affatto».

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