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Fiorello superstar «Ho realizzato un sogno grazie alla squadra Rai»

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Il clou dell'audience con Roberto Benigni che chiude l'era della satira su Berlusconi

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Ocome dice Fiorello «abbiamo fatto lo strabotto!» con «#ilpiùgrandespettacolodopoilweekend», che lunedì sera ha chiuso inchiodando oltre 13 milioni di spettatori, con il 50,23% di share e picchi di 16 milioni per Roberto Benigni. «Sto ancora dormendo - ha detto lo showman al Tg1 delle 13 di ieri - I numeri? Sono poca cosa, l'importante è che sia stato un bel programma, con tanti ospiti, che la gente si sia divertita, che sia stato un prodotto ben confezionato». E i complimenti di Benigni sono come «una medaglia. E adesso? Il divano, anche se so che appena mi rilasso è finita». Lo show si posiziona al quarto posto della classifica dell'era Auditel tra gli intrattenimenti più visti. Sanremo escluso, che resta l'evento televisivo dell'anno con la maggiore continuità di ascolti elevati. Se infatti Fiorello con il suo show ha ottenuto risultati di grande spessore, però distribuiti nell'arco di un mese, la rassegna sanremese ha visto concentrato in meno di una settimana un successo rilevante negli ascolti ponendosi così al top. Soddisfazione da parte del direttore generale Lorenza Lei, che a Fiorello dice: «Si riposi il giusto, ma ritorni presto. Sapevamo che Fiorello sarebbe stato garanzia di qualità e che il pubblico avrebbe risposto numeroso, ma gli ascolti sono andati ben oltre ogni più rosea previsione: il varietà di Fiorello entra diritto nella storia della Rai». Soddisfatti anche gli sponsor e la Sipra. Preoccupati invece dovrebbero essere ora i comici (come Benigni, la Guzzanti, la Dandini, Cornacchione o Crozza) che hanno puntato per anni la loro satira politica sul cav. Berlusconi è stata una vera ossessione su cui la satira italiana ha costruito le proprie fortune. Ma adesso cosa tireranno fuori dal cappello i nostri showmen? Racconteranno le parche sere di nonno Monti? Qualcuno già dice con sdegno che tanto le battute su Berlusconi non facevano più ridere, erano le stesse da vent'anni. Ma di fatto la satira politica sembra defunta. La preoccupazione è stata esternata con la solita ironia da Benigni, proprio nello show di Fiorello, quando ha esordito dicendo di aver letto «che Vespa domani (stasera ndr.) ha Monti, è destino che Monti venga sempre dopo un comico. Silvio non c'è più, non ci posso credere! Ma come ci ha fatti divertire in questi 18 anni». Insomma, cosa potranno inventarsi di meglio i nostri comici delle storielle sul cav? Visto che con la sua simpatia, le sue iperboliche gaffe, le sue barzellette, tra sorprese e amore sfrenato per le battute, Silvio Berlusconi forniva ogni giorno un'inesauribile fonte di gag. Su cui lavorare, sorridere e magari riflettere.

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