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Dalla letteratura al cinema con la kryptonite

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Èsceneggiatore e si è diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia. E si capisce guardando questo «La kryptonite nella borsa», tratto dal suo romanzo omonimo del 2007. La Napoli surreale, ma lontana da qualunque fiaba, nella quale si ambienta il suo film, è in realtà un luogo fuori dallo spazio e dal tempo. È un po' la Napoli di Scarpetta e Eduardo, fortemente caratterizzata, ma anche un set «puro» nel quale può accadere qualunque cosa. Ecco, la storia di Cotroneo, apparentemente fuori da ogni schema, trasposta dall'autore sullo schermo, ritorna nei binari della salda e antica tradizione culturale napoletana. «La kryptonite nella borsa» è la storia di una famiglia napoletana negli Anni Settanta vista dagli occhi di un bambino: Peppino, il vero protagonista del film. Una città dilaniata da un profonda rivoluzione culturale e sociale. Ma la brezza marina sembra addolcire tutto. Allora nella Napoli di Cotroneo convivono figure femminili tradizionali e femministe travolte dall'lsd, capifamiglia che ascoltano la partita alla radio e capelloni scatenati. C'è lo psichiatra, passato dalla mutua, ma anche chi non capisce esattamente a cosa serva un dottore che non dà pillole e non ingessa gambe rotte. Tutto coesiste, quasi senza contatto. Cotroneo racconta la storia di questa famiglia con umorismo noir inglese, con occhio amaro e divertito. Eccezionale (ma non ci si aspettava di meno) l'interpretazione di Valeria Golino soprattutto per i suoi «duetti» con lo psichiatra Fabrizio Gifuni. Ruolo importante per un trasfigurato Luca Zingaretti. Nel cast anche Cristiana Capotondi. «Negli anni in cui mi sono dedicato alla scrittura - ha detto il regista - ho frequentato i set dei film che avevo scritto ogni volta che il regista richiedeva la mia presenza e anche quando non me la richiedeva. Ma non ho mi preso in considerazione l'idea di assumermi la responsabilità di una regia fino a quando i produttori Nicola Giuliano e Francesca Cima non hanno scelto di lavorare alla trasposizione cinematografica del mio romanzo "La kryptonite nella borsa". Dalle riunioni con loro, mentre discutevamo di come portare il romanzo sullo schermo, si è fatta avanti l'ipotesi della mia regia». A. A.

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