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Rinascimento show Morandi canta l'Unità d'Italia

Gianni Morandi presenterà Sanremo 2011

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L'idea di cantare il brano "Rinascimento" il giovedì, il giorno dedicato ai 150 d'Italia, è per ora la miglior idea dell'ormai imminente Festival di Sanremo. Si tratta di una canzone scritta da Mogol e Gianni Bella poco più di un anno fa, registrata dallo stesso cantante siciliano sotto forma di provino, con parole inventate, una sorta di finto inglese, come capita spesso nei demo. Un brano altamente ispirato a cui successivamente, come suo solito, Mogol ha aggiunto dei versi. La malattia di Gianni Bella, da cui lentamente si sta riprendendo, ha fermato il progetto e il brano è finito in un cassetto. Si tratta senza ombra di dubbio della canzone più ispirata e lirica uscita negli ultimi tempi dal cilindro del compositore milanese. Un brano denso, fortemente emotivo, al quale Gianni Bella teneva molto. L'interprete più "naturale" sarebbe dovuto essere Adriano Celentano, che deve molto a questa coppia di autori.   È vero che se il repertorio del Molleggiato in questi ultimi anni è stato guizzante e in qualche caso sorprendente, lo si vede a ciò che Mogol e Bella scrivevano. È altresì vero che tale repertorio veniva talora appiattito da Celentano, il quale tendeva a cantare un po' tutto allo stesso modo. "Rinascimento" ha avuto una gestazione lunga e complessa. Per ciò che concerne l'interprete ideale, si può dire che sono stati passati in rassegna gran parte dei cantanti italiani più popolari. Anche diversi stranieri. Per esempio Sting, che certamente avrebbe valorizzato il brano, sia pure con la sua timbrica tutta di "testa", ma il suo italiano non era così buono. Agli aspiranti interpreti che lo andavano a trovare a casa sua, a Toscolano, in Umbria, Mogol era solito far sentire la base e lui stesso ad interpretare il testo che aveva scritto. Per qualche tempo pensò di cantarla lui stesso. Sarebbe stato un colpaccio. Un autore della sua portata, con centinaia di milioni di dischi venduti, cantante debuttante a 75 anni! Non certo un fatto di vanità, piuttosto di tenacia mista ad una precisa volontà di imporre un brano fuori dai canoni ufficiali. Ora, per quella regola non scritta legata al lungo percorso che qualche volta compiono le canzoni, "Rinascimento" rimbalza a Sanremo. Sicuramente il palcoscenico più prestigioso, la pedana in grado di mettere in orbita un brano realmente popolare, sia pure sofisticato. Gianni Morandi - anche lui a suo tempo passato sotto la cura Mogol - forte delle quasi duemila canzoni incise, è un interprete puro, sempre in grado di valorizzare un brano con le carte in regola. Le perplessità, semmai, riguardano il circo Sanremo, a volte duro e sconclusionato, da tempo non adatto a nessun tipo di approfondimento musicale. Rispetto alle altre canzoni storiche che si ascolteranno nella terza serata, "Rinascimento" ha poco a che vedere e forse il suo inserimento in quel contesto sarà interpretato come una forzatura. Però il brano merita attenzione e la speranza è che venga trattato con il dovuto riguardo.

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