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Brilli a tutta gag

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Il cinema è vivo e fonte d'investimento per banche, aziende e privati, parola di Giampaolo Letta, ad di Medusa, che ha ieri presentato con il presidente Carlo Rossella il nuovo listino 2010-2011. Tra le offerte più interessanti, «Somewhere» di Sofia Coppola con Benicio Del Toro e Laura Chiatti, «La solitudine dei numeri primi» di Saverio Costanzo con Alba Rohrwacher e Isabella Rossellini (entrambi candidati alla Mostra di Venezia). Passando per «The must be place» di Paolo Sorrentino che sta dirigendo in Usa Sean Penn. In lizza anche 2 film in 3D («Winx Club» di Staffi e «Sex» di Brizzi). Tra le novità, un Natale molto lungo con ben 3 film: «La Banda dei Babbi Natale» con Aldo Giovanni e Giacomo (17 dicembre), «Ma che bella giornata» con Checco Zalone (5 gennaio) e «A Natale mi sposo» (26 novembre), con Massimo Boldi e Nancy Brilli, presente anche in «Femmine contro maschi» di Brizzi. Brilli, che ruolo ha in questi due film? «Sono sempre la moglie di qualcuno: è difficile in un cinema maschilista, qual è quello italiano, essere protagonista come è capitato all'attrice de "La sconosciuta" di Tornatore. In "A Natale mi sposo" sono la moglie di Salemme, con il quale vado a Saint Moritz per celebrare, controvoglia, il matrimonio tra nostra figlia e il figlio di un cuoco, alias Massimo Boldi. Tra gag esilaranti ed equivoci tipici della commedia all'italiana». Nel cast c'è anche Elisabetta Canalis: sul set è venuto George Clooney? «Sì, è un uomo molto simpatico adora mangiare toast e ha regalato a Boldi un bellissimo ciondolo». Lei lavora sia con De Sica sia con Boldi, le piacerebbe vederli recitare di nuovo insieme? «Certo, Massimo ha molta nostalgia dei cinepanettoni che facevano insieme. E anche Christian. Si vogliono molto bene, mi piacerebbe essere il trade d'union tra loro due, chissà...». Perché non si è mai spogliata sul set? «Ho molto pudore, ci ho provato, ma appena dovevo mostrare un seno mi ricoprivo subito. Mi imbarazza troppo essere nuda davanti agli altri». Progetti per il teatro? «Se tutto andrà bene, dubutteremo al Sistina, a febbraio, con un progetto di autori prestigiosi che raccontano le madri post moderne, nel bene e nel male».

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