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Due «pesi massimi» del pianoforte stasera sul palco dell'Auditorium di Roma

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Solose non ci si chiama Chick Corea. La sua famiglia veniva da Messina e forse anche per questo il pianista statunitense ha fatto della sperimentazione il suo pane quotidiano. Tenendosi in equilibrio come fanno i giocolieri tra le tentazioni della musica brasiliana, la fusion e il jazz classico. La sua ricerca ininterrotta lo ha portato lontano, molto lontano. Fino a collaborare con Pino Daniele in quella splendida canzone intitolata «Sicily», che gli valse la Targa Tenco nel '93. E non finisce qui. Le sue strade spesso tortuose lo portano oggi a incontrare uno dei talenti più interessanti della scena musicale italiana: Stefano Bollani. Il biglietto da visita è dei più invidiabili. Solo tre anni fa si è aggiudicato il prestigioso Hans Koller European Jazz Prize come miglior musicista europeo dell'anno. Il suo stile eclettico e ricco di citazioni è l'ideale per improvvisare. Anche per questo il musicista milanese si è spesso unito ad altri autori dando vita a collaborazioni originali come quelle con Massimo Altomare e Bobo Rondelli (con il quale ha inciso l'album «Disperati intellettuali ubriaconi» da Bollani personalmente arrangiato) e spettacoli teatrali con David Riondino e la Banda Osiris. Certamente il duetto con Corea costituisce per Bollani una sorta di «patente», di riconoscimento ufficiale della sua levatura internazionale. E non è neppure la prima volta. Già l'anno scorso, i due furono protagonisti di una tournée di successo in varie città d'Italia. Stasera tutto questo si ripeterà nella Cavea dell'Auditorium che ospiterà la tappa romana di questo sorprendente connubio. Un monumento del jazz e uno dei più grandi pianisti contemporanei, tecnicamente formidabili e amanti del rischio, provenienti da aree geografiche differenti e con influenze diverse, daranno vita a un concerto unico, dove saranno protagoniste la creatività e l'improvvisazione. Non mancherà l'interazione diretta col pubblico, vera e propria passione di Bollani. La sua verve incendierà lo spazio all'aperto della Cavea, mentre Corea risponderà con l'estro di un talento ancora intatto. Due generazioni, due mondi a confronto.

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