Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Margherita, madrina del Festival di Roma nel segno delle donne

default_image

  • a
  • a
  • a

Parte il conto alla rovescia per la quarta edizione del Festival del Film di Roma (15-23 ottobre) e sale la frenesia per vedere il red carpet riempito da grandi star. Se qualche delusione arriva per l'assenza di Colin Farrell (protagonista del film d'apertura «Triage») e di Monica Bellucci (stella dell'«Omaggio a Roma» di Zeffirelli), tutti i flash saranno giovedì sera per la madrina Margherita Buy. «Sono davvero molto onorata di aprire il Festival di Roma, è la prima volta che vesto i panni della madrina e sono emozionatissima - ha detto l'attrice -. Ma anche felice di aprire questa quarta edizione che si presenta al femminile. Con un personaggio eccellente come Meryl Streep che chiuderà la rassegna ma anche con star del calibro di Helen Mirren. Senza dimenticare l'atteso debutto alla regia di Stefania Sandrelli. Mi sembra proprio una edizione che promette bei film, soprattutto con tematiche legate alle donne». Alla Buy, attrice straordinaria, di una bellezza contemporanea animata da espressioni sempre intense e spesso apprensive, non è però stata data - e a torto - la Coppa Volpi a Venezia per il film «Lo spazio bianco» di Francesca Comencini. La pellicola, prodotta da Rai Cinema con Fandango e distribuita dal 16 ottobre in 150 sale da 01, racconta la storia di un'insegnante ultraquarantenne diventata mamma, nella Napoli di oggi, senza un compagno a fianco. La sua bambina nasce prematura, al sesto mese di gravidanza, e viene messa nell'incubatrice. In quei mesi, nell'attesa di portare la figlia a casa, attorno alla protagonista si staglia un mondo tutto nuovo. «Il mio ruolo è meraviglioso e me ne sono subito resa conto - ha spiegato l'attrice ieri alla Casa del Cinema con la regista Francesca Comencini -. Questa è una storia dedicata alle tantissime donne che crescono i figli da sole, lavorando, con forza e intensità. Il film è stata anche l'occasione per far emergere un problema spesso ignorato, anche da me, prima che leggessi la vicenda tratta dall'omonimo romanzo di Valeria Parrella. Da madre è stato impossibile nella recitazione non ricordare sensazioni ed emozioni vissute durante la mia maternità. Il personaggio non mi somiglia, non ho il suo stesso coraggio, a lei mi lega più il suo lato solitario, forte e indipendente. Fare i padri non è affatto semplice, per questo certi uomini tendono a fuggire dalle proprie responsabilità». L'attrice ha ricevuto ieri dal presidente dei giornalisti cinematografici Laura Delli Colli il premio Pasinetti per la migliore interpretazione femminile. Mentre a Francesca Comencini è andato il Pasinetti per il miglior film e il Gianni Astrei Pro Life assegnato da Carlo Casini del Movimento della Vita e da Andrea Piersanti direttore del Fiuggi Family Festival. Per Margherita Buy, che ha appena finito il film di Gabriele Salvatores «Happy Family» (dove si racconta di una coppia alto borghese «che in realtà è piena di problemi e non è felice per niente»), «la famiglia italiana mostra tante falle e molti disastri, ma non è una cosa negativa. Proprio dalla crisi nascono le trasformazioni». Dalla diva arriva infine un monito alle ragazze di oggi: «Sono totalmente in disaccordo con l'immagine delle donne che piacciono al premier. Mi dispiace per le giovani che sono costrette a confrontarsi con un modello tanto basso. È importante che le famiglie, e soprattutto i padri, offrano alle ragazze altri valori, altrimenti rischiamo di tornare indietro di 200 anni». Non resta ora che ammirare la Buy, giovedì, sul red carpet del Festival di Roma. Ma già martedì, alle 21, all'Auditorium della Conciliazione la kermesse si aprirà con il concerto dedicato a Nino Rota, firmato dagli Avion Travel e dall'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Mercoledì saranno, invece, inaugurate le tre mostre del Festival: alle 17, all'Auditorium Parco della Musica, «Luci del cinema su Antonio Ligabue» con 80 opere dell'artista provenienti dai più importanti musei e collezioni private. Alle 17.30, «Cape Farewell: Art and Climate Change», con foto, sculture e installazioni di artisti che hanno vissuto con gli scienziati in Groenlandia: la mostra sarà inaugurata dal presidente della Fondazione Cinema per Roma, Gian Luigi Rondi. Alle 18, infine, l'omaggio a «Sergio Leone, uno sguardo inedito», a 80 anni dalla nascita e a 20 dalla scomparsa, con le scenografie di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo.

Dai blog