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La Clerici presenterà il Festival di Sanremo

Antonella Clerici

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La Rai le ha ufficialmente consegnato il mestolo scottante da chef della sessantesima - mica una qualsiasi - edizione del Festival (dal 15 al 20 febbraio 2010), e Clerici ovviamente esulta: "Realizzo il mio sogno e vorrei organizzare una grande festa degli italiani, che coniughi leggenda e modernità. Siete tutti invitati". L'investitura è arrivata dopo una stagione tv per lei piuttosto tempestosa, con l'addio forzato (causa maternità) a "La prova del cuoco", e il corollario di polemiche legate alla presenza, tra gli autori del programma, del suo compagno Eddy Martens, sospetto di scarsa competenza gastronomica. Alla sostituta Elisa Isoardi Antonellona aveva riservato una liberatoria pernacchia (durante una puntata del Fiorello Show), e ai dirigenti di Viale Mazzini aveva prospettato un trasloco a Mediaset. C'è voluto il boom della kermesse infantile di "Ti lascio una canzone" per far tornare l'armonia in cucina e per spingere la biondariccia verso Sanremo, superando la concorrenza della Ventura (che avrà il suo daffare con l"Isola") e la vana autocandidatura di Barbara D'Urso. Ma lo spettro di Bonolis (che aveva avuto Clerici al suo fianco nel 2005 e l'aveva evocata telefonicamente, più o meno in sala parto, nel marzo scorso), resta lì. D'accordo, la signora è ironica, brillante, nazional-popolare, curvacea ma non conturbante. Perfetta per la conduzione. Ma chi metterle accanto? Che lei non basti, per garantire il risultato, lo dicono anche dalla Riviera. Occhio alla diplomaticissima stilettata del sindaco di Sanremo Maurizio Zoccarato: «È una grande professionista, ci sembra una buonissima partenza e ci auguriamo che la Rai, vista l'importanza del 60esimo anniversario del Festival, sia comunque al lavoro per affiancarle ogni sera altre presenze di spicco del panorama italiano». Già, ma quali? A Viale Mazzini giurano di aver cominciato a pensarci solo in queste ore, assieme al team esterno che è praticamente (e non casualmente) quello con cui avevano lavorato quest'anno Paolino e Luca Laurenti: il direttore artistico Gianmarco Mazzi, uno staff di autori che ruota attorno a Cesare Lanza, più la longa manus del superagente di artisti Lucio Presta. La grana, che il neodirettore di Raiuno Mauro Mazza chiede sia risolta al meglio, e senza scialacquare (anche lì c'è un ectoplasma da allontanare: Del Noce) consiste nell'individuare un partner della Clerici non troppo massiccio né così leggero. Qualcosa di meno di un co-conduttore e di più di un valletto. Non è neppure chiaro se si tratterà di una sola figura da riconfermare per le cinque serate o di apparizioni a rotazione. Nomi ne girano tanti: da Francesco Facchinetti (che però a quel punto sarà reduce da "X-Factor" e non avrebbe il tempo di prepararsi a dovere) a Christian De Sica (smentisce, e poi è impegnato tra un cinepanettone e un "vacanze a"); da Luca Argentero (sta girando un film con Julia Roberts, e «non disdegnerebbe» l'ipotesi festivaliera: i contatti sono in corso) a una rosa più ampia di divi rampanti: Pierfrancesco Favino, Claudio Santamaria, Stefano Accorsi, Riccardo Scamarcio. Tutti buoni per strizzare l'occhio ai giovani: sono loro che (magari) comprano i cd. C'è poi l'opzione "usato sicuro", e si pensa a Gigi Proietti, Lando Buzzanca, Lino Banfi, lo stesso Pupo. Presta si è già giocato l'asso Benigni, e nella sua scuderia può pescare eventualmente Amadeus o Mara Venier, che uomo non è, e neppure troppo contenta di far da spalla ad Antonellona. Conti si è astutamente chiamato fuori, improponibile è Fiorello; a guardare in casa d'altri si può immaginare Checco Zalone o Bisio. A meno che a Mediaset non accolgano l'idea di rinsaldare il patto anti-Sky, e di permettere (magari solo per la finale) che all'Ariston approdi un peso massimo: Gerry Scotti. Che di suo sarà impegnato con la De Filippi nella realizzazione su Canale 5 di "Italy's got talent". A quel punto, il dominio trasversale dei supervip di Raiset sarebbe completo: Antonella, Maria, Paolino e Gerry. La quadratura del cerchio generalista. Un sogno, o forse un progetto che bolle già nella pentola davanti alla biondariccia.

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