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Il festival del Barocco rende omaggio a Haendel

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LorenzoTozzi Giunge alla trentanovesima edizione il benemerito Festival barocco di Viterbo, che da alcuni anni, sotto la direzione illuminata del pianista Riccardo Marini (nella foto), ha ritrovato lustro e slancio con presenze prestigiose e proposte musicali inedite. Si viaggia quest'anno necessariamente nel segno di Georg Friedrich Haendel di cui ricorre il duecentocinquantenario della morte, ma anche il tricentenario della sua permanenza in Italia ed a Roma. Lo si onora il 7 agosto, nel concerto inaugurale di Caprarola, con La Resurrezione, oratorio romano del 1709, mentre a Tarquinia (13 agosto) il noto soprano inglese Emma Kirkby e i London Baroque rievocheranno le Cantate composte dal sassone durante il soggiorno a Castello Ruspoli di Vignanello. Ad Alan Curtis tocca invece di cimentarsi con l'opera Agrippina (24 settembre) nel terzo centenario della sua «prima» veneziana sul palcoscenico del Teatro di S. Giovanni Grisostomo. La consueta prima ripresa moderna tocca invece all'opera comica La finta amante di Giovanni Paisiello (8 agosto a Montefiascone) sotto la direzione di Erasmo Gaudiomonte. A settembre infine fuochi d'artificio con una autentica parata di stelle del barocco internazionale con la viola magica di Jordi Savall (4 settembre a S. Martino al Cimino), con il violino di Chiara Banchini (5 settembre a Viterbo), il flauto d'oro di James Galaway (18 settembre), il violoncello di Natalia Gutman e soprattutto il violino incantatore della grande Victoria Mullova (23 settembre) in pagine di Johann Sebastian Bach insieme al cembalista Ottavio Dantone. Chiusura in bellezza infine il 9 ottobre con un maestro di stile come GustavLeonhardt al clavicembalo.

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