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Sono iniziate ieri a Roma, le riprese di «Amore 14» tratto dal romanzo omonimo di Federico Moccia, che dirige ora il film, sceneggiato con Luca Infascelli e Chiara Barzini.

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Nelcast ci sono anche Riccardo Garrone ed Emiliana Franzone (i nonni) e Pamela Villoresi, che interpreta la mamma di Carolina. La pellicola, distribuita nelle sale il prossimo autunno da Medusa, racconta la storia di una 14enne (Carolina) alle prese con i primi amori, il primo bacio, l'amicizia, le feste, la scuola e il rapporto spesso conflittuale con i genitori. Ma sono proprio così romantici gli adolescenti di oggi? Moccia non ha dubbi: «I ragazzini usano ancora i lucchetti. Prima erano solo a Ponte Milvio ora si trovano in tutta Italia e li ho visti persino a Parigi, sul Ponte degli Artisti. Credo nel ritorno del romanticismo, perchè la maggior parte degli adolescenti sono sensibili. Ma molto dipende dal modo con cui la famiglia li educa: se i genitori abituano i figli al menefreghismo e al disincanto alimentano quella minoranza di giovani che magari usano la droga perché non hanno ricevuto affetto e valori. Racconto una sorta di "tempo delle mele" del 2000, anche se ora gli adolescenti usano i telefonini e sono più grandi rispetto alla generazione che li ha preceduti. Il film è lo spaccato di una famiglia di oggi, con un padre che ha perso il piacere di stare con i figli, il piacere delle passioni, delle letture e del romanticismo. La madre recupera invece il rapporto umano con i ragazzi. Attorno a Carolina, una 14enne della media borghesia (mentre le sue amiche sono dei Parioli), ruota anche la figura del fratello, Rusty James, che ha la passione della scrittura, ma il padre non la condivide e questa è una situazione che può appartenere alla realtà. Così, Rusty per inseguire le proprie ambizioni se ne andrà a vivere in un barcone sul Tevere. La storia è un viaggio attraverso i sentimenti, con l'entusiasmo del primo amore, il dolore di un'improvvisa delusione, la perdita degli amici, perché sono 14enni all'ultimo anno delle medie e poi andranno al liceo. La forza del film nasce poi dal rapporto tra tre generazioni di donne: la nonna, la mamma e la figlia, Carolina, interpretata da Veronica Olivier: una ragazza che mi ha convinto, dopo tanti provini, perché è bella e spontanea, una sorta di Cameron Diaz italiana».

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