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Alla politica Susanna Agnelli è arrivata attraverso un proprio percorso: distinto, se non del tutto autonomo, da quello dei fratelli.

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Leliste del Pri accolsero la sorella di Gianni Agnelli che fu parlamentare scrupoloso e attentissimo per molte legislature. Una volta Ugo La Malfa era morto, segretario del partito era diventato Giovanni Spadolini Susanna Agnelli guidò la lista del Pri a Salerno Avellino Benevento. Ricordo il suo contatto dal vivo con la questione meridionale, con paesi come Eboli, Battipaglia dove la criminalità organizzata non è ancora quella di oggi ma il malessere del mezzogiorno era già per lo meno quello degli articoli di Giovannino Russo. Susanna parlava con sobrietà, con intelligenza si esprimeva in termini generali, ma mai generici. Ricordo tutta una giornata di incontri e comizi al suo fianco. Ebbi la sensazione che fosse del tutto incapace di banalità a differenza di tanti, me compreso, che molti anni dopo sarebbero diventati parlamentari. Le capitò di essere Presidente della Commissione Sanità, le capitò di essere Sottosegretario all'Ambiente alla Protezione Civile sempre con molta misura e con qualche competenza. Poi il destino volle vederla protagonista anche nella Seconda Repubblica. Spadolini non c'era più, i repubblicani erano ormai ridotti ai minimi termini e dopo il Governo Berlusconi il Presidente Dini la volle al Governo. Guidò la diplomazia italiana alla metà degli anni Novanta Ministro degli esteri con Dini. Non prese decisioni di particolare importanza ma alla guida della Farnesina parve assai meno stonata di altri Ministri del passato negli ultimi anni un po' per l'età un po' per acciacchi era un po' ripiegata su se stessa. La morte di Gianni era stata un dolore che forse l'aveva riportata ai tempi giovanili di quel libro così elegante Vestivamo alla marimar a. Forse aveva avuto nostalgia del suo periodo politico in parlamento, forse guardando ai nuovi sindaci, quelli scaturiti dal suffragio universale diretto, aveva ricordato con malinconia quando le capitò di essere Sindaco dell'Argentario, di avere come proprio Assessore Guido Carli, come propri riferimenti politici Spadolini e Giorgio La Malfa. Forse è un mondo che, a poco a poco, ripiegava su se stesso nel privato dei suoi ricordi. Ragion di più però per sentire con una certa malinconia il congedo di questo personaggio così importante e pur così poco appariscente. Davvero una Agnelli. *Senatore Pdl

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