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Se la maratona corre sul palco

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Main quelle che si svolgono nei grandi centri urbani, come Londra, New York e Roma, la Maratona si trasforma in un autentico bagno di folla. A ricordo di un atto eroico della storia antica che del passato mantiene le costanti del nome e della lunghezza della corsa. Mentre nella vittoria si può intravedere oggi la celebrazione di una personale affermazione e l'inseguimento di un mito che è la vita stessa. Questo il senso sotteso di una particolare edizione al femminile di Maratona di New York, che della drammaturgia di Edoardo Erba rappresenta senz'altro il testo più noto e significativo in Italia e nel mondo. A curarne l'allestimento, in programmazione al Colosseo Nuovo Teatro fino al 22 marzo, la regista Imogen Kush che cambia il titolo in Marathon e affida all'interpretazione di Silvia Mazzotta e Francesca Olivi il compito di restituire sulla scena il faticoso allenamento di due amiche in vista della gara neworkese. Facendone emergere la metafora surreale di un interiore viaggio alla ricerca di un proprio percorso esistenziale. Grazie anche alla colonna sonora di Andrea Mieli e Sergio Ferrari che, ispirandosi ai rumori del corpo, intreccia all'evolversi dell'azione l'accelerazione affannosa del respiro e i battiti del cuore.

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