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Grabiele Lavia a Napolitano: «Dacci i soldi»

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Così si è rivolto Gabriele Lavia al presidente Napolitano nell'ormai consueta udienza annuale in Quirinale riservata al Premio Eti - Gli Olimpici del Teatro, che ha coronato la sesta edizione del prestigioso riconoscimento, e dove ha prevalso un clima affettuoso e vitale come solo lo spettacolo dal vivo sa essere. La delegazione composta dai vincitori della presente e delle passate stagioni, nonché dagli altri attori, registi e operatori del settore, è stata guidata da un Gabriele Lavia in forma smagliante che ha eluso l'ufficialità del protocollo per rivolgersi con ironia e intelligenza a quell'idealista uomo di cultura e palcoscenico, nonché regista, che il Presidente Napolitano è stato in gioventù. Seguendo il consiglio di Anna Proclemer, insignita del Premio speciale del Presidente della Giuria Gianni Letta per omaggiare la sua carriera, l'attore e regista ha voluto essere «semplice e spiritoso». In chiusura di discorso una folgorante citazione di Borges e il desiderio di stringere colui che rappresenta tutti gli italiani in un abbraccio caldo e forte come quello che i teatranti amano donarsi fra loro. Applausi sentiti alla consegna della Colonna d'Oro a Napolitano - che ha voluto alla fine baciare Lavia - e alla sfilata dei premiati: Ferdinando Bruni ed Elio Capitani per il migliore spettacolo «Angels in America» e la migliore regia, Mario Gelardi per «Gomorra», Carlo Cerciello per «Nzularchia», Leda Negroni per «Elettra», Anna Della Rosa per «Trilogia della Villeggiatura», Roberto Herlitzka per «Edipo a Colono», Antonio Di Pofi per «La famiglia dell'antiquario».

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