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Non invecchia il grande swing di Buscaglione

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Nelsuo caso le sorprese non finiscono mai se a 47anni dalla morte - avvenuta a Roma a causa di un incidente stradale nella notte del 3 febbraio 1960 - c'è chi si interessa del suo repertorio. Fortunatamente, oltre a quello classico, che continua ad essere presente nella memoria, oltre che in innumerevoli spot, compilation, fiction, radio e cinema, affiora anche qualche interessante inedito, come nel caso del recente cd pubblicato dal Tima Club, gruppo di appassionati non nuovo ad operazioni del genere. Fra gli inediti da segnalare l'interessante "Gli uomini non piangono", brano interamente scritto da Buscaglione stesso, risalente al 1958. Ma la vera novità è che il brano venne inviato alle selezioni del Festival di Sanremo e subito bocciato dalla giuria. Era da almeno tre anni, cioè da quando la sua popolarità era salita alle stelle, che il cantante torinese veniva corteggiato da Sanremo. Lui rifiutava elegantemente, sostenendo, a ragione, che quello non era il suo pubblico. Legato com'era al concetto di "serata" (ancora nessuno osava chiamarli "concerti"), avido del contatto con il pubblico e della pedana in senso stretto, Buscagliene non aveva nessuna voglia di rischiare tutto in tre minuti. Lui era un animale da night, ambito in cui regnava, solo che probabilmente cominciava a stargli stretto, anche perché il night costava caro, non tutti potevano permetterselo, certamente non i giovani. Fu allora che decise per Sanremo. Andò male. Peccato. Forse sarebbe stato l'anno giusto, visto che il 1958, l'edizione di Domenico Modugno e di "Volare", passa per l'anno della rivoluzione della musica leggera italiana. Dunque un inedito importante, un brano significativo che presenta addirittura Buscaglione alle prese con un assolo di tromba (il suo strumento d'origine, in cui eccelleva, era il violino). Il cd mette in rilievo anche il Buscaglione autore, presentando brani di sua composizione affidati ad altri interpreti, fra cui "Lontana da te" eseguita da Betty Curtis (orchestra Gianni Ferrio), "Ciao luna" cantata da Gino Latilla (orchestra Cinico Angelini). Tutti brani composti da Buscagliene insieme al fido Leo Chiosso, con cui già faceva coppia. Gino Latilla passa per lo scopritore del talento di Buscaglione, visto che, coraggiosamente, nel 1954 incise la sua "Tchumbala-bey", un tema che qui compare in altre due, validissime, versioni: nientemeno che quella di Frankie Laine con l'orchestra di Ray Ellis e quella di Tony Williams, voce solista dei Platters, con la big band di Sam Cameron. Ma le sorprese non finiscono qui. C'è spazio anche per Natalino Otto alle prese con "40 sigarette", Peter Van Wood con "Sconsolatamente" e Gino Bramieri con "Raimundo l'oriundo" (orchestra Gigi Cichellero).

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