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Premio alla carriera al Festival di Volterra

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Herlitzka: «E adesso voglio diventare una donna»L'attore: non abbandonerò mai il teatro, ma presto girerò un film in cui cambierò sesso

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E proprio per "l'intensità delle sue interpretazioni", Roberto Herlitzka (nella foto) ha ricevuto il premio "Tommaso - Fedra - Inghirami", premio alla carriera alla I edizione, nell'ambito del Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra. «È sempre emozionante», ci ha confessato l'attore «anche se un premio alla carriera può farti sentire un po' vecchio. Ma ne sono onorato, e riceverlo in Toscana in questa bella Volterra, mi fa ricordare gli inizi, quando con Orazio Costa e Vittorio Gassman, si recitava Dante a Firenze». Ha intensificato l'attività cinematografica, la trova più gratificante del teatro? «Se dovessi fare una scelta, non rinuncerei mai al teatro. Io sono per il teatro di parola, ed è qui che la parola assume il giusto peso per un attore, in termini di suono e significato. In ogni caso ben venga anche il cinema, se consente di variare l'attività con esperienze di qualità». Lei ha collaborato con grandi registi al cinema, con quali ha trovato maggiori affinità? «Mi sono trovato molto bene con Bellocchio, nella lavorazione di "Buongiorno notte", è umanamente attento e sensibilie. Ma anche con Magni, Lina Wertmuller, e Roberto Faenza». È più importante la figura del regista o dell'attore? «Sono entrambe indispensabili. Un regista deve avere il controllo della situazione, pur lasciando l'attore libero di esprimere la propria personalità, ma senza eccessi». Un regista con cui vorrebbe lavorare? «Tra gli italiani Ermanno Olmi, fra gli stranieri Woody Allen: trovo il suo cinema molto teatrale e intelligente». Dicono che sia uno dei nostri attori più schivi e riservati. «In effetti non sono un presenzialista, ma neppure un orso, anche se ormai ho questa fama. Non impazzisco per le feste mondane, ma se mi invitano non dico di no, e sono felce se la gente mi riconosce per la strada». Tra i progetti nell'immediato c'è il cinema o il teatro? «Il teatro non mancherà mai. Prossimamente sarò a Benevento con un "Edipo Colono" riscritto da Ruggero Cappuccio, e in inverno inizierò le riprese di un film curioso: la storia di un uomo che giunto a tarda età, si rende conto di voler diventare donna, e questo gli creerà tutta una serie di problemi».

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