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Si inaugura il festival di Martina Franca

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Rivisitati «I giochi» di Paisiello sotto la direzione di Rigon

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Si spazia così dal Settecento al primo Novecento in esecuzioni (spesso registrate discograficamente) che hanno fatto epoca. Non fa eccezione l'edizione 2006, trentaduesima nell'albo della città, che si inaugura domani sera con la prima ripresa moderna de I giochi di Agrigento di Giovanni Paisiello, autore che gioca per così dire in casa essendo tarantino. Fu composta su libretto del conte Alessandro Pepoli per l'inaugurazione del Teatro La Fenice di Venezia nell'anno 1792 ed ebbe come primi eccezionali interpreti il castrato Pacchiarotti e il tenore Giovanni David. Il finale riutilizza una cantata scritta dallo stesso Paisiello per la traslazione del sangue di San Gennaro a Napoli. La direzione musicale ne è affidata a Giovanni Battista Rigon e la regia a Marco Gandini. Per l'anno mozartiano Martina Franca rispolvera invece dal 23 luglio un raro Idomeneo doc, ovvero quello riorchestrato per Vienna nel 1931 da Richard Strauss, da sempre mozartiano convinto e fervente. Sul podio Corrado Rovaris, in cabina di regia Oliver Carsten Kloeter. Terzo titolo dal 5 agosto la Semiramide (Torino 1819) di Giacomo Meyerbeer, esponente di spicco del grand opéra francese, che ricorre ancora ad un libretto di Metastasio. La dirigerà musicalmente Rani Calderon mentre la regia sarà firmata da Alexander Edtbauer. Interessante il confronto implicito con l'omonimo capolavoro rossiniano di soli quattro anni posteriore. Oltre a diversi concerti, il Festival propone ancora in chiusura La passione di Gesù Cristo (Vienna 1776) di Antonio Salieri, un oratorio ancora su testo del «divino» Metastasio qui diretto da Giovanni Battista Rigon. Chi ama le ghiottonerie musicali ed è affascinato dalla magia dei trulli della terra di Puglia troverà insomma anche quest'anno pane per i suoi denti. Come dire che non di sola pizzica si vive nel Salento.

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