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Il trucco su Caravaggio e le meraviglie cinesi

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Limiti e pregi delle esposizioni da visitare in questi giorni in Italia. Attenti a Evola

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L'ennesimo caso di questa strategia massmediatica è offerto dalla mostra "Caravaggio e l'Europa" fino al 6 febbraio a Milano, in Palazzo Reale. Le opere dell'irrequieto genio realista sono solo otto. Non mancano capolavori del Ribera o di Gherardo delle Notti, ma l'ambiguità del titolo non è encomiabile. I visitatori si aspettano ben altro. Non è un secolo facile da apprezzare, il Settecento artistico, troppo spesso tacciato di frivolezza e grazia estenuata. Ecco quindi l'occasione per conoscerlo e ammirarlo nelle sue migliori qualità, grazie alla mostra "Il '700 a Roma" nelle sale di Palazzo Venezia, con nomi del calibro di Canova, Piranesi, Fussli, Batoni. Unico neo: la locandina che pubblicizza la mostra con un noto barbiere del centro storico impegnato a tagliare la parrucca ad un gentiluomo del '700. Divertente ma troppo televisiva. A chi fa paura Julius Evola, importante pittore e filosofo che ancora oggi viene spesso trascurato per i molti malintesi sorti intorno alle sue teorie legate all'estrema destra? Può sembrare strano ma Evola è un personaggio ancora molto scomodo, sia a destra che a sinistra. Per questo è coraggiosa e opportuna la piccola ma pregevole mostra che gli ha dedicato il critico Vitaldo Conte nel Castello Aragonese di Reggio Calabria, fino al 5 febbraio. Quel che conta è il suo ruolo di pioniere dell'astrattismo e di maggiore protagonista del dadaismo nel nostro paese. Il resto sono chiacchiere. Che cosa succede quando i colori della pittura vengono a noia e si ricorre allora ai materiali più vari per creare comunque quadri? Andate a scoprirlo nella mostra "Burri. Gli artisti e la materia 1945-2004", fino al 16 febbraio nelle romane Scuderie del Quirinale. È un'esposizione chiara e ben leggibile, anche se c'è qualche nome di troppo e qualche lacuna. Alberto Burri è ormai un classico da non perdere. L'antica cultura cinese ha prodotto capolavori di rara bellezza, dalla statuaria ai vasi. Ottima occasione per conoscerla meglio è data dalla rigorosa mostra presentata fino al 22 aprile nelle magnifiche sale del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e intitolata "Tang- arte e cultura in Cina prima dell'anno Mille". Ne è protagonista la dinastia Tang, fiorita tra il 618 e il 907 d.C. Ancora a Napoli, viene reso un imponente omaggio ad un "re Mida" dell'arte contemporanea, Mimmo Paladino, che ora è diventato perfino regista. L'occasione è data dal quarto centenario della pubblicazione del Don Chisciotte di Cervantes e così l'ex esponente della Transavanguardia offre la sua interpretazione del visionario eroe-antieroe con la mostra "Quijote" fino al 5 febbraio al Museo di Capodimonte. La nostra società è colpita dal virus letale del narcisismo più sfrenato? Forse sì e l'arte contemporanea nel suo piccolo troppo spesso le fa il verso. Così dal 29 gennaio una mostra intrigante dà immagine all'egocentrismo del nostro tempo ma anche, magari inconsapevolmente, a quello degli artisti. Si intitola "Egomania. Appena ho capito d'aver capito" a Modena, nelle sedi di Palazzo Margherita e della Palazzina dei Giardini. Fra gli artisti partecipanti spiccano le star Katharina Fritsch e Marc Quinn.

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