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Trionfa la biografia del «maledetto» Cash Niente per gli italiani, in gara c'era Renis

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Chi sperava in un piccolo trionfo del tricolore è però rimasto deluso: Tony Renis, in gara per la migliore canzone originale con «Christmas in Love» è stato battuto dalla ballata di «Brokeback Mountain». E proprio il «filmone» di Ang Lee sulla storia d'amore tra due pastori americani gay, che già aveva vinto il Leone d'Oro a Venezia, ha razzolato il maggior numero di riconoscimenti: migliore regista e migliore film drammatico, appunto migliore canzone originale e migliore sceneggiatura. Trionfo anche per «Walk The Line», di James Mangold, migliore film musicale e migliore protagonista maschile e femminile, ovvero Joaquin Phoenix, superfavorito visto la straripante performance come Johnny Cash e Reese Witherspoon, che recita invece nei panni della sua compagna June Cash. La coppia di pellicole ha trionfato alla cerimonia che si è svolta al Beverly Hilton Hotel in una serata che ha visto la giuria optare per scelte coraggiose, come l'assegnazione del premio come migliore film straniero al palestinese «Paradise Now», sarà molto probabilmente la stessa coppia che si sfiderà il prossimo cinque marzo per la statua più ambita, quell'Oscar di cui i Golden Globe sono un gustoso antipasto. Sono i «globi» a influenzare i giurati dell'Academy, specie negli anni nei quali non sono stati prodotti capolavori e dove non c'e una cinquina di film forti. Da segnalare che nessun Globo d'oro è andato al cinema italiano. L'unico esponente del cinema di casa nostra ad essere stato nominato era Tony Renis, con la colonna sonora di «Christmas in Love». Il premio per la migliore canzone originale è invece andato a «A love that will never grow old», parte della colonna sonora di «Brokeback Mountain». Ang Lee ha messo in fila nomi come Peter Jackson, Woody Allen, George Clooney e Fernando Meirelles, confermandosi un prediletto delle giurie. Felicity Huffman, sbaragliando la concorrenza di Maria Bello, Gwyneth Paltrow, Charlize Theron e Ziyi Zhang si è aggiudicata la statua di migliore attrice drammatica, per la prova in «Transamerica», dove interpreta un transessuale, mentre Philiph Seymour Hoffman è stato giudicato migliore attore drammatico per la parte in «Capote», battendo Russel Crowe, Heath Ledger, David Strathairn e Terrence Howard. George Clooney, che era dato come uno dei favoriti con il suo «Good Night and Good Luck», ha invece vinto come migliore attore non protagonista drammatico, per la sua interpretazione di un agente della Cia coinvolto in una vicenda tutta petrolio e politica, nella pellicola «Syrana». «A dire il vero credevo che il premio sarebbe andato al collega Paul Giamatti», ha detto con modestia Clooney, che sul palco è sembrato sinceramente sorpreso. Il suo è stato il primo premio ad essere assegnato. «È un pò presto e non ho ancora bevuto niente», ha scherzato Clooney che ha poi lodato il coraggio dimostrato dalla Warner nel produrre un film politico sul Medio Oriente. Il corrispondente al femminile del premio vinto da Clooney è invece andato a Rachel Weisz per il suo ruolo in «The Constant Gardner», presentato l'anno scorso al Festival di Berlino. Il premio alla carriera è stato consegnato da una raggiante e incinta Gwyneth Paltrow a sir Anthony Hopkins, che sul palco l'ha abbracciata calorosamente e ha ricevuto la standig ovation dei presenti in sala: «Un premio fantastico ha - detto Hopkins - Ho avuto la fortuna di lavorare con grandi registi e attori e voglio ringraziare tutti loro ma anche tutti gli stunt, gli elettricisti, i parrucchieri, e tutti coloro che sono anonimi, ma che lavorano più duro di tutti quanti. Grazie a questa industria che con me è stata straordinariamente generosa e grazie a cui ho avuto un favolosa carriera. E non è mica finita», ha concluso l'attore. Per quanto riguarda la televisione: «Lost» è stata giudicata la migliore serie drammatica, mentre «Desperate Housewifes» ha vinto nella categoria che premiava i serial non drammatici. G

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