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«IL VELO NERO»

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Evadere da se stessi per trovare la salvezza

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Il volume presenta due vite parallele: la biografia dell'Autore che ripercorre eventi della sua esistenza, e la ricerca degli antenati negli Usa dove, fin dal XVIII secolo i Moody rappresentarono, a loro modo, la cultura protestante d'oltreoceano. Particolare attenzione è dedicata alla figura di un avo che aveva deciso di velarsi il volto con un fazzoletto e di un altro che forse aveva ispirato la storia narrata da Nathaniel Hawthorne, «Il velo nero del pastore», e riportata in fondo nella splendida traduzione di Montale. Ma senza dubbio le pagine più belle del romanzo riguardano i percorsi esistenziali dell'io narrante, ovvero dello stesso Moody. Dentro la cornice di un dolore metropolitano, assistiamo a una vera e propria climax di lucidi tormenti e àncore di perdizioni. L'incomunicabilità di suo padre vittima dei suoi stessi irreversibili gap economici e sentimentali, il viaggio a San Francisco, vacui lavori di disarmante precarietà, «il programma della rovina», ovvero l'approdo all'alcol e alle droghe. E ancora, i disturbi psicosomatici e gli attacchi di panico, lo psicoterapeuta e la fiducia nei soli farmaci, l'ossessione dello stupro, la terapia di gruppo insieme a Jan, la fidanzata come lui alcolizzata, e la clinica psichiatrica con carrellata finale delle più gravi patologie. Ma non è certo questo che dà valore al libro. È la scrittura sottoposta all'urgenza di analizzare, di lottare contro l'inerzia, di evadere da sé per raggiungere una storia dove trovare la salvezza. Il desiderio di migliorare la vita parte dalla quotidianità del nonno saggio, appassionato del commercio e della matematica, dal quieto Natale in famiglia, per abbandonarsi a una malinconia affrontata con la giusta dissociazione che è il merito nonché il vantaggio di una corretta seduta psicanalitica. Essere moody (cioè di «cattivo umore») implica la certezza che i giorni comunque uccidono, ma nel frattempo un qualche senso si potrà pur loro attribuire. E il senso di questo bel volume di Moody è il volume stesso che restituisce il dono prezioso dell'effetto opposto. Un esempio: all'affermazione secondo cui «l'indolenza, come una tempesta, allontana tutti i buoni propositi dalla mente» all'improvviso, a causa dell'accidia e di altri brutti vizi, finiamo nel nulla», non siamo forse sollecitati a fare il contrario? Rick Moody l'ha dimostrato. E bene. Rick Moody, «Il velo nero» Bompiani, 414 pagine, 18 euro

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