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Tutti armati e sorvegliati: una sindrome diventata epidemia dopo l'11 settembre

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E contemporaneamente s'invocano leggi per la liberalizzazione del commercio di pistoloni che, in mano a pazzi scatenati, possono provocare stragi. Chiunque può arrivare a possedere un'arma senza difficoltà grazie anche a un fiorente mercato illegale di pistole, fucili ecc. Mancano controlli seri e una legislazione che «responsabilizzi» e freni i mercanti di armi, le lobby potentissime che alimentano questa «guerra infinita» in nome del «diritto a difendersi» di ogni cittadino. L'American Dream, dunque, è fondato sulla paura: 250 milioni di armi in circolazione, 11 mila e più morti all'anno per armi da fuoco e un'opinione pubblica indifferente (o divisa, nel migliore dei casi). La paura di subire attentati, stupri, furti genera violenza e in questo circolo vizioso chi ci guadagna sono soprattutto loro, i fabbricanti di armi che hanno tutto l'interesse ad alimentare questa strategia del terrore. A ricordarcelo, più o meno indirettamente, è «La Giuria» l'ultimo film di Gary Fleder che uscirà nelle sale cinematografiche italiane venerdì prossimo. Nel thriller, liberamente tratto dall'omonimo best seller di John Grisham, una giovane vedova di New Orleans cita in giudizio un consorzio di produttori d'armi che ritiene responsabile dell'omicidio del marito, ucciso barbaramente insieme ad altre otto persone in ufficio da un ex dipendente impazzito. Siamo sulla stessa linea d'onda, dunque, di «Bowling Columbine» film-documentario (uscito un paio di anni fa) di Michael Moore che prendeva le mosse da un triste episodio di cronaca del 1999: la mattanza di Columbine, Colorado, dove due adolescenti imbracciarono un fucile falciando la vita a tredici compagni di scuola. Non era intenzione del signor Fleder di fare un film-denuncia né di smuovere l'opinione pubblica del suo paese: «In realtà adesso in America si sta peggio di prima - ha spiegato il regista — perchè la NRA, la lobby dei produttori di armi sta lottando contro la richiesta restrizioni sul mercato. E propugna la vendita ai privati di armi di assassinio di massa». La NRA, ovvero National Rifle Association, fondata nel 1871 da un gruppo di ufficiali, da sempre si oppone al «gun control» in nome del diritto di possedere un'arma. Tra i suoi iscritti, più di tre milioni, ci sono molti membri di gruppi paramilitari di estrema destra. Se l'America è il paese delle contraddizioni «La Giuria» ne individua un'altra: «Eravamo i fanatici della privacy - spiega Fleder — ma dopo quello che è successo l'11 settembre il controllo non è mai troppo. Spiare una persona con tutti i mezzi tecnologici a disposizione è diventato legale». Infatti nel film, Gene Hackman in qualità di consulente per la giuria della difesa, sguinzaglia una squadra di tecnici che «videa», registra le voci e fotografa nell'intimità i vari componenti delle giura «perchè chiunque nasconde un lato oscuro». E dunque è corruttibile. Lui parte dall'idea che l'idea di Giustizia è un'illusione. Ma questa è già un'altra storia.

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