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di GIAN LUIGI RONDI GLI ANGELI DI BORSELLINO, di Rocco Cesareo, con Brigitta Boccoli, ...

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GLI "ANGELI" del titolo sono i sei poliziotti della scorta del giudice Paolo Borsellino vittime con lui il 19 luglio del 1992 nella strage di via D'Amelio a Palermo. SI chiamavano Agostino Catalano, il capo scorta, Emanuela Loi, l'unica donna, Vincenzo Li Muli, Eddie Cosina, Claudio Traina e Antonio Vullo, l'unico superstite. Le cronache li nominano di rado, riferendosi solo alle loro funzioni, il film di oggi, invece, diretto da Rocco Cesareo sulla base di un testo scritto da Ugo Barbara, Mirco Da Lio, Massimo Di Martino, Paolo Zucca, mette l'accento quasi soltanto su di loro seguendoli nei cinquantasette giorni intercorsi fra la strage di Capaci in cui venne assassinato il giudice Falcone e, appunto quella di via D'Amelio. In mezzo si privilegia il personaggio femminile, quello di Emanuela Loi, entrata con convinta passione nella polizia ma, una volta assegnata, appena trasferita a Palermo, a quella rischiosissima scorta i cui membri si definivano da soli "cadaveri ambulanti", subito assalita da timori, con dei genitori rimasti nella sua Sardegna ogni giorno più ansiosi e un fidanzato che, pur a sua volta angustiato, pensava di sposarla all'inizio dell'inverno. Quel personaggio e gli altri al suo fianco. Con indicazioni precise anche per la figura di Paolo Borsellino, rigoroso ma paterno, preoccupato più per gli altri che non per se stesso. I fatti che si susseguono, le reazioni spesso dolorose dei singoli, anche qualche incidente minore, portano tutti il segno della fine imminente. Con un'angoscia plumbea che non tarda a diventare il clima stesso del film, la sua cifra, il suo stile. Cui si aderisce con il cuore stretto anche, per contrasto, nei momenti — come un matrimonio del capo scorta, dei ricordi di giorni sereni in famiglia - che sembrano distesi. Vi concorre l'interpretazione di tutti, attori di teatro, di cinema, di televisione. All'insegna di una partecipe sincerità. Specialmente vibrante nella protagonista, Brigitta Boccoli, vista in Tv con Gianni Boncompagni, Leonardo Pieraccioni, Pippo Baudo e in molti film tra gli Ottanta e i Novanta. Tesa, sensibile, attraversata ora da intenerimenti ora da fortissime tensioni, le esprime sempre con finezza e con misura. Coinvolgendo.

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