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Ciao Sandro, la radio piange «the voice» Ma la sua grande passione era la musica: seguì e commentò 40 edizioni del Festival di Sanremo

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Tuttavia nel caso di Sandro Ciotti ci sono due qualità che non si possono discutere e sono la proprietà di linguaggio e la competenza calcistica. La prima era, a mio parere, la più rara e la più caratteristica. In un certo senso era quasi mascherata da quel tono della voce così particolare che ha fatto la fortuna di tanti imitatori ma che era al tempo stesso riconoscibile ed inimitabile. Voglio dire che quella voce, alla quale tutti gli appassionati di calcio di tante generazioni si erano abituati ed affezionati, impediva di apprezzare il magistrale e sempre appropriato uso della lingua italiana, mai venuto meno anche nelle fasi più concitate e complesse di una radiocronaca. Ciotti era capace di fornire a caldo ed "a braccio", come si usa dire, un commento così calligrafico e perfetto da dare l'impressione, a chi non lo conosceva, che stesse leggendo. In questo senso è stato unico. Sulla competenza, che gli derivava dall'essere stato buon calciatore, ha forse avuto qualche rivale ma non molti. Nella terminologia specifica è stato un innovatore scoprendo e via via imponendo alcune indovinate definizioni poi diventate di uso comune. Di lui si ricorda l'eleganza con la quale prendeva la linea da un collega. Ad esempio: «ci colleghiamo con Sandro Ciotti che si trova a Bergamo». E lui: «... dove corre il 34mo minuto della ripresa». Come tutte le persone di carattere non aveva un buon carattere. Nelle molte amichevoli calcistiche che lo hanno visto protagonista di quelle sfide tra gente dello spettacolo e giornalisti, era difficile che non trovasse modo di discutere - ed anche di litigare - con avversari, compagni e naturalmente anche con l'arbitro. Aveva quasi sempre ragione ma, da perfezionista qual'era, era poco tollerante con chi sbagliava. È stato, certamente, un grande protagonista e lo sarebbe stato in qualsiasi campo avesse scelto di svolgere la propria attività. Lui amava il calcio e la musica, non so in quale ordine. Non potendomi esprimere sulle sue qualità ed esperienze musicali, lo ricordo con grande ammirazione come uno dei migliori cantori che il nostro sport abbia mai avuto.

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