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di DARIO SALVATORI ESATTAMENTE cinquant'anni fa, il 20 maggio 1953, Frank Sinatra, il mitico ...

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Sinatra era già in Italia per un suo breve tour, peraltro abbastanza sfortunato. Non era stata un'annata felice: qualche insuccesso discografico, i suoi piccoli guai con la giustizia e il fisco e soprattutto una moglie, la splendida Ava Gardner, che in quel momento aveva molto più successo di lui. A Roma, al Teatro Adriano, Sinatra ebbe la mortificazione dei fischi: in America aveva già girato «Da qui all'eternità», un film che gli avrebbe regalato un Oscar rilanciandolo alla grande, ma purtroppo il film non era ancora uscito. Quel 20 maggio di cinquant'anni fa Sinatra arrivò puntualissimo negli studi radiofonici della Rai, ma il dirigente di turno, salutandolo, si ricordò improvvisamente che l'illustre ospite non gradiva affatto cantare in una fredda sala vuota. Detto fatto, in pochi minuti, impiegati, fattorini, segretari, custodi e visitatori vennero scaraventati in sala A per fare «pubblico». Anzi, per scaldare l'ambiente, si decise di far esibire prima di Sinatra un giovane cantante, per la verità più noto come attore, che spesso si aggirava fra gli studi alla ricerca di una scrittura. Il cantante era Domenico Modugno, indicato erroneamente nella scheda contenuta nel nastro ritrovato, come Salvatore. Frank Sinatra è curioso di sapere cosa diavolo ha cantato quel giovanotto riccio per aver avuto tanto successo. Modugno gli fa vedere un pezzo di carta con il testo della canzone appena eseguita. Si tratta di «Ninna nanna», una canzone scritta da Franco Nebbia, noto jazzista, che molti anni dopo condurrà la celebre rubrica radiofonica «Il Gambero». Sinatra legge il testo, sembra interessato, ripone il biglietto nella tasca della giacca, parlotta con il giovane cantante e alla fine lo congeda affettuosamente. Ciò basta a convincere i funzionari Rai, che non hanno perduto una mossa, che quel giovanotto ha un futuro. Tanto vale scritturarlo. In fondo era proprio cio' che desiderava Modugno, il quale era già autore di un programma di canzoni folk dal titolo «Amuri amuri». Frank Sinatra, ormai perfettamente a suo agio, introdotto dal presentatore Guido Notari, si lancio in un assaggio del suo repertorio, grazie anche all'orchestra di Armando Trovajoli, già pronta in studio. Il cantante si lancia in temi noto, standard di grande compositori quali Raskin, Weill, Kern, Porter, Warren, repertorio ben conosciuto da Trovajoli a cui non sembra vero suonare con un pezzo da novanta di quel calibro. «Night and day», «Laura», «September song» sono i temi più noti, non a caso classici «evergreen», in bella evidenza in tutta la sterminata discografia del cantante. Il programma che ospita «The Voice» è «Radioclub», scritto da Gianni Giannantonio e si avvale di attori radiofonici quali Loretta Lamoglie, Enzo Turco, Milly Vitale e non manca la bambina che rivolge gli auguri a Sinatra in quanto grande italo-americano che non ha dimenticato la sua patria d'origine. Un evento storico di Radio Rai e un ricordo indimenticabile per Sinatra stesso, che non si è mai dimenticato dell'episodio nei suoi successivi passaggi in Italia. Il documento è stato ritrovato dall'equipe di Radioscrigno, che da tre anni si occupa di scovare le gemme dei programmi e dei dischi all'interno della immensa nastroregistroteca storica della Rai, ed è possibile ascoltarlo collegandosi al sito www.radioscrigno.rai.it, sezione «restauri».

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