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di GIAN LUIGI RONDI THE ACCIDENTAL DETECTIVE, di Vanna Paoli, con David Kriegel e Cristina ...

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Il «detective per caso», annunciato come «the accidental detective» dal titolo già inglese pensando al mercato americano, è un avvocato di Chicago che viene spedito a Firenze dalla vedova di un ricco collezionista d'arte morto in quella città dopo avervi acquistato per ben venti milioni di dollari un vecchio palazzo di valore molto minore. Cosa c'è sotto? L'avvocato-detective indaga, si innamora come prevedibile di una bella fiorentina, frequenta antiquari, falsari, critici d'arte e patrizi e alla fine scopre quello che c'era da scoprire: addirittura un Botticelli nascosto da secoli in una intercapedine. Però, con tutti quei falsari che ci sono in giro... Ha diretto Vanna Paoli («La Casa Rosa»), traendo lo spunto da un romanzo di una scrittrice, Cristina Acidini, che opera a Firenze nel mondo dell'arte. Come ha tuttavia rivelato fin dal titolo in inglese, si è mossa con intenzioni soprattutto turistiche, ad uso e consumo di spettatori d'oltreoceano. Chiese, perciò, palazzi, statue e musei, facendovi muovere in mezzo dei personaggi pronti a discettare sulla pittura e sull'estetica. Mentre il racconto si srotola piuttosto stancamente attorno all'intrigo del presunto Botticelli e dei molti che, pubblicamente o in privato, se lo contendono. Si possono perciò lodare quasi soltanto le tecniche, specialmente la fotografia di Franco Di Giacomo, e l'interpretazione di qualche comprimario, da Philippe Leroy, a Franco Interlenghi, a Paolo Bonacelli, intenti, ciascuno, a dare un certo rilievo alle proprie parti, anche se di fianco. Il protagonista, invece, l'americano David Kriegel, stenta a convincere.

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