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Non piace Maurizio Costanzo con l'elmetto

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Delusione a Canale 5 per i bassi ascolti dello show portato in prima serata e dedicato alla guerra

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Non per tutte e tre le reti di viale Mazzini il conflitto raccontato in Tv ha significato un incremento di telespettatori, ma la vera batosta è toccata al Maurizio Costanzo show. «La presenza di una sorta di marmellata televisiva presente su tutte e tre le reti pubbliche, ha penalizzato alcuni nostri programmi, soprattutto nelle fasce di ascolto del day time e della seconda serata. In questa collocazione, infatti, Raidue ha avuto contro due colossi come "Porta a porta" ed il "Maurizio Costanzo show" con conseguente decremento di ascolti», afferma Roberto Nepote, vicedirettore della seconda rete. «Se "Excalibur" condotto da Antonio Socci, ha potuto incrementare il proprio ascolto, trasmissioni come "Al posto tuo" in cui si parlava della guerra vista dalle donne, "L'Italia sul 2", e programmi di intrattenimento quali "I fatti vostri" e "Mattina in famiglia" hanno risentito, in termini di audience, dell'adeguamento forzato della propria formula di intrattenimento alle esigenze dell'informazione. Attualmente si sta tornando ad una programmazione normale. La dimostrazione è - conclude Nepote - che, questa sera, "Excalibur" continuerà ad occuparsi del conflitto in Iraq affiancando, però, agli aggiornamenti provenienti dai vari fronti della guerra un altro argomento di attualità: l'emergenza sanitaria legata alla polmonite atipica». Delusione anche a Canale 5 per il crudele responso con cui l'Auditel ha penalizzato, mercoledì, lo speciale in prima serata del «Maurizio Costanzo show» dedicato alla guerra in Iraq. Solo 2.628.000 spettatori hanno consegnato alla principale emittente Mediaset il misero bottino dell'11% di share. Superata ancora una volta da Italia Uno, grazie ad un film di bassa qualità come «Asini», con protagonisti alcuni comici di «Zelig», Canale 5 è stato doppiato dai 5.094.000 spettatori della concorrenza casalinga. Il talk show, nella consueta collocazione della seconda serata, aveva ottenuto risultati migliori. Soddisfazione, invece, viene espressa da Paolo Ruffini, direttore di Raitre che, numeri alla mano, evidenzia la consistenza dell'effetto guerra sulle trasmissioni di informazione. «La vigilia dell'attacco - puntualizza Ruffini - "Ballarò" ha superato il 14% di share. E "Cominciamo bene" il contenitore mattutino con Tony Garrani ha ospitato frequenti collegamenti con il Tg3 con benefici di audience. Buoni risultati anche per "Primo piano" l'approfondimento informativo della seconda serata». Ma, oltre «Ballarò», a beneficiare di un'audience gratificante, sono i protagonisti dell'informazione di Raiuno tra cui Bruno Vespa con «Porta a porta». Adesso, però anche la prima rete sta riprendendo il consueto decorso. «Il lento, ma graduale ritorno, alla normalità della programmazione televisiva, dopo l'adeguamento alla contingenza della guerra in Iraq, sarà affiancato, però, dalla continua vigilanza dei telegiornali che si terranno pronti ad intervenire nei palinsesti, in qualsiasi momento». È quanto viene riferito dalla direzione di Raiuno che anticipa anche il ripristino, dopo due settimane, della tradizionale formula di intrattenimento per «Domenica in» che già dalla prossima puntata non ospiterà più i discussi dibattiti sul conflitto. La guerra è stata documentata e raccontata anche dalla Radio. Soprattutto da Radiouno, emittente "all news" votata all'informazione che, dopo aver modificato tutte le sue trasmissioni, in qualsiasi fascia oraria, adesso, come la più blasonata sorella televisione, sta tornando alla normalità. Lo conferma il direttore Bruno Socillo. «Programmi come "Radioanch'io", "Il baco del millennio" e "Zapping" di Aldo Forbice hanno consentito di instaurare un proficuo dialogo con gli ascoltatori che ci hanno letteralmente inondato di telefonate ed e-mail, testimoniando

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