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Coronavirus, il vaccino Oxford-Pomezia anche su anziani e bambini

Ma secondo gli esperti per la diffusione bisognerà aspettare l'anno prossimo

Carlo Antini
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I ricercatori dell'Università di Oxford hanno iniziato a reclutare volontari per la fase successiva della sperimentazione (II/III) sull'uomo di un vaccino contro Covid-19, includendo anche anziani e bambini. L'Istituto Jenner dell'ateneo britannico ricorda che la fase I su volontari adulti sani è iniziata ad aprile. Più di 1.000 vaccinazioni sono state completate e il follow-up è attualmente in corso. Il prossimo studio arruolerà fino a 10.260 adulti e bambini e coinvolgerà un numero di istituzioni partner in tutto il paese. La fase II prevede l'estensione della fascia d'età delle persone in cui viene valutato il vaccino, per includere un piccolo numero di adulti e bambini. Le fasce di età saranno 56-69 anni; "over" 70 e piccoli tra 5 e 12 anni. Grazie a questi altri gruppi, i ricercatori valuteranno la risposta immunitaria al vaccino nelle persone di età diverse, per scoprire se ci sono variazioni nel modo in cui il sistema immunitario anche in anziani o nei bambini. La fase III dello studio prevede infine la valutazione del funzionamento del vaccino in un gran numero di persone di età superiore ai 18 anni. In questa fase si valuterà l'efficacia del vaccino per prevenire l'infezione e la malattia.  Per approfondire leggi anche: Come funzionerà il vaccino I partecipanti adulti in entrambi i gruppi di fase II e fase III saranno randomizzati a ricevere una o due dosi del candidato vaccino o di un vaccino autorizzato contro la meningite (MenACWY) che verrà utilizzato come "controllo" per il confronto. Secondo Andrew Pollard, capo del gruppo vaccinale di Oxford, «gli studi clinici stanno procedendo molto bene e ora stiamo iniziando gli approfondimenti per valutare in che modo il vaccino induce risposte immunitarie negli adulti più anziani e per verificare se può fornire protezione in una popolazione più ampia. Siamo molto grati per l'enorme supporto dei volontari della sperimentazione». Per Sarah Gilbert, professore di vaccinologia presso l'Istituto Jenner, «il team di studio ha lavorato duramente per valutare la sicurezza e l'immunogenicità del candidato vaccino e si sta preparando a valutarne l'efficacia. Abbiamo già avuto manifestazioni di interesse da parte di persone di età superiore ai 55 anni, che non erano ammissibili a partecipare allo studio di fase I e ora saremo in grado di includere gruppi di età più avanzata per continuare la valutazione del vaccino. Includeremo anche più siti di studio, in diverse parti del paese». «Siamo molto orgogliosi - ha aggiunto Mene Pangalos, vice presidente esecutivo, R&S di BioPharmaceuticals, AstraZeneca - di collaborare con l'Università di Oxford per accelerare lo sviluppo e la disponibilità globale di questo potenziale nuovo vaccino contro Covid-19. La velocità con cui questo nuovo vaccino è passato agli studi clinici di fase avanzata è la prova della rivoluzionaria ricerca scientifica di Oxford. Faremo tutto il possibile per impegnarci con governi, organizzazioni multilaterali e partner in tutto il mondo per aumentare la produzione e la distribuzione e garantire una disponibilità rapida ed equa a livello globale». «Ci sono almeno 5-6 candidati vaccini in fase avanzata e l'Italia partecipa in diversi modi. Il tempo ragionevole per pensare a un vaccino è la primavera-estate prossima, non penso che per settembre ci sarà alcun vaccino disponibile anche contando risultati molto buoni di fase I che testano la sicurezza in volontari sani». A sottolinearlo Nicola Magrini, direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), in conferenza stampa su Covid-19 all'Istituto superiore di sanità (Iss). «Sono in corso accordi con 4 Paesi europei, di cui l'Italia è parte per assicurare la produzione a livello europeo - ha concluso - e vediamo se il nostro Paese concorrerà anche con proprie scoperte, con un proprio vaccino».

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