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Adriano Panzironi, stop ai programmi tv per sei mesi: sottovalutano i rischi del Coronavirus

Davide Di Santo
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Il Garante delle Comunicazioni blocca per sei mesi le trasmissioni di Adriano Panzironi, il controverso giornalista accusato di mettere a rischio la salute di quanti si affidano alla suo "programma" per vivere fino a 120 anni. Panzironi recentemente è protagonista nelle emittenti locali anche di "speciali coronavirus" "potenzialmente suscettibili di porre in pericolo la salute degli utenti", scrive l'AgCom. "L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha ordinato la sospensione per un periodo di sei mesi dell'attività di diffusione dei contenuti da parte dei servizi di media audiovisivi sul canale 880 SAT e sul canale 61 DTT esercitati rispettivamente dalla società dalla società Italian Broadcasting S.r.l e Mediacom S.r.l. a seguito della programmazione del format «Il cerca salute» e dello speciale «Quello che non vi hanno detto sul Corona-virus» in relazione al «metodo LIFE 120» di Adriano Panzironi", si legge in una nota dell'Autority. Per approfondire leggi anche: Processo al guru delle diete Panzironi Il documento cita varie iniziative giudiziarie. "Le delibere 152 e 153/20/CONS, relatore il Commissario Antonio Nicita, concludono due istruttorie avviate a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale correlato al rischio sanitario connesso al Covid-19, in cui si è accertata nei programmi con la partecipazione di Panzironi la violazione delle disposizioni che impongono il rispetto della salute pubblica e vietano di indurre comportamenti che possano metterla in pericolo, contenute negli articoli 3 e 36 bis, comma 1, lett. c), n. 3, del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177 del 2005. Analoghe istruttorie sono state avviate su diverse emittenti locali da parte dei competenti Comitati regionali per le comunicazioni (Corecom)". L'accusa è quella mettere a rischio la salute dei telespettatori che si affidano alle indicazioni del giornalista sul contagio da coronavirus. "In particolare, nei programmi oggetto delle decisioni dell'Autorità è stata accertata la diffusione di contenuti, commerciali e non, potenzialmente suscettibili di porre in pericolo la salute degli utenti in quanto induttivi di una sottovalutazione dei rischi potenziali connessi al virus Covid-19 e dell'erroneo convincimento che lo stesso virus possa essere trattato o prevenuto con misure non terapeutiche, ma alimentari o di mera integrazione. Con la conseguenza che questi contenuti, peraltro associati alla promozione e vendita diretta di integratori «Life 120», possano indurre negli spettatori una riduzione della consapevolezza e dei conseguenti comportamenti di vigilanza e responsabilità rispetto ai rischi sanitari e quindi risultare pregiudizievoli per la salute dei consumatori/utenti. La condotta è stata ritenuta particolarmente grave in quanto gli autori e il protagonista dei programmi in questione hanno utilizzato un modulo comunicativo basato sulla suggestionabilità dello spettatore medio per proporre, associandola alle tematiche relative alla epidemia da Covid-19, la promozione dello stile di vita e della commercializzazione dei prodotti «Life 120», prospettando gli stessi, se non come alternativa, quantomeno come imprescindibile complemento alle indicazioni terapeutiche provenienti dalle autorità sanitarie. Già nel 2019 lo stesso canale 61 era stato sanzionato (delibera 72/19/CSP) per una fattispecie del tutto analoga riferita, anche in quel caso, al format «Il Cerca Salute» e alla promozione del metodo «Life 120», prospettato come rimedio alle indicazioni della «medicina ufficiale» (o dogmatica come la definisce lo stesso Panzironi). 

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