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Condannato uno dei carabinieri accusati dalle studentesse americane

Quattro anni e otto mesi per Camuffo. Costa rinviato a giudizio

Davide Di Santo
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L'ex carabiniere Marco Camuffo, 48 anni, è stato condannato a 4 anni e 8 mesi in abbreviato dal giudice dell'udienza preliminare del tribunale di Firenze Fabio Frangini. La pm Ornella Galeotti questa mattina aveva chiesto 5 anni e 8 mesi con l'accusa di violenza sessuale, per aver abusato di una studentessa americana di 21 anni. Il suo collega di pattuglia, Pietro Costa, 33 anni, è stato invece rinviato a giudizio con le identiche accuse nei confronti di un'altra giovanissima studentessa americana. Per lui la difesa ha scelto il giudizio con il rito ordinario e il processo inizierà il 10 maggio 2019. I fatti risalgono alla notte fra il 6 e il 7 settembre 2017. Ma cosa accadde quella sera? All'alba del 7 settembre dello scorso anno, quando le due ragazze americane rientrano nell'alloggio nel centro di Firenze dove avevano trovato posto per il loro soggiorno denunciano al 113 di essere state violentate da due carabinieri che le avevano accompagnate a casa a bordo dell'auto di servizio. Partono gli accertamenti sanitari, all'ospedale viene anche accertato che le due ragazze, a circa tre ore di distanza dall'episodio denunciato, avevano un tasso alcolemico di circa 1,5 grammi per litro. Le indagini, condotte dalla squadra mobile della questura, ricostruiscono la nottata appena trascorsa anche con l'ausilio delle immagini di alcune telecamere. I due militari, l'appuntato scelto Marco Camuffo, 45 anni, e il carabiniere scelto Pietro Costa, 33, (oggi destituiti dall'Arma), vengono iscritti sul registro degli indagati per violenza sessuale aggravata dalla 'divisa' e vengono sospesi dall'Arma. Nei loro confronti la procura fiorentina avanzerà anche una richiesta di interdizione, che verrà però rigettata dal giudice. Nel frattempo, i militari spontaneamente si presentano dal pm per dire la loro. Tuttavia, il gip, Mario Profeta, ritiene "gravissimi" gli indizi raccolti nei confronti dei due. "I due carabinieri in contrasto con le regole note anche alla più inesperta recluta hanno usato l'auto di servizio per accompagnare due civili. E dopo averle fatte entrare nel portone hanno avuto un approccio sessuale". Alla luce di tutto ciò, il giudice esclude l'ipotesi della "macchinazione" da parte delle americane. Che sono tornate in Italia dopo aver interrotto in anticipo il loro soggiorno di studi, esclusivamente per un duro incidente probatorio, avvenuto lo scorso novembre, necessario a congelare processualmente la loro versione.

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