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Mutilati per truffare le assicurazioni

Fratture e lesioni alle vittime consenzienti: 11 fermi. Le indagini dopo la morte di un uomo

Silvia Sfregola
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Fratture e lesioni alle vittime consenzienti nonostante a volte finissero in sedia a rotelle. Le mutilazioni, gestite da pericolose bande criminali, servivano a truffare le assicurazioni sostenendo che le lesioni erano la conseguenza di incidenti stradali. È quanto ha scoperto la Polizia a Palermo. Le indagini, scattate dopo la morte di uomo per le gravi ferite riportate, hanno accertato che i membri delle due organizzazioni sgominate dagli agenti utilizzavano metodi particolarmente violenti e dolorosi per mutilare le vittime, ad esempio scagliando su braccia e gambe dei pesanti dischi di ghisa come quelli utilizzati per il sollevamento pesi nelle palestre. Le menomazioni erano tali che le vittime finivano sulla sedia a rotelle oppure erano costrette a muoversi per lunghi periodi con le stampelle. La polizia ha accertato che le vittime compiacenti venivano reclutate dai membri delle organizzazioni in luoghi frequentati da soggetti ai margini della società, tra questi tossicodipendenti, persone con deficit mentali o affetti da dipendenza da alcol, e con grandi difficoltà economiche, attratti dalle promesse di facili e cospicui guadagni, mai corrisposti dalle organizzazioni criminali. Le associazioni criminali organizzavano le frodi assicurative su vittime alle quali a volte i membri delle associazioni, in maniera rudimentale somministravano, dosi di anestetico procurate da un'infermiera in servizio presso l'ospedale Civico di Palermo, per attenuare le grida di dolore delle vittime.

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