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Totò Riina, la famiglia del boss in ospedale. La figlia contro i giornalisti: vi denuncio

La figlia di Totò Riina, Maria Concetta

Silvia Sfregola
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"Adesso di Totò Riina si occuperà la storia". Sono le parole dell'avvocato Luca Cianferoni, che ha difeso il Capo dei Capi in tanti processi, a mettere la parola fine alla giornata in cui la vedova Ninetta Bagarella e due dei quattro figli, Maria Concetta, Salvo, hanno potuto dire addio al boss. La loro è stata una visita breve, appena 30 minuti, nella camera mortuaria dell'ospedale di Parma, dove riina era ricoverato dal 2015 nell'ala riservata ai detenuti. Niente lacrime per i parenti del boss, solo tanta rabbia riversata anche contro i cronisti che li attendevano fuori dall'Istituto di Medicina Legale, accusati di eccessiva invadenza. "Non ho niente da dire, ho dei figli minori. Vi denuncio", sono state le parole di Maria Concetta, che ieri su Facebook aveva invitato al silenzio e oggi ha chiesto "rispetto per il dolore di una famiglia". "Non vi voglio neanche vedere", è stata la reazione della vedova Ninetta, sorella minore di Calogero e Leoluca Bagarella, mentre Salvo le apriva la portiera di una Fiat Panda, per poi entrare con lei nella struttura ospedaliera dal retro. L'avvocato Cianferoni, poi, è sbottato dicendo che non si trattava di stampa ma di "scandalismo" e poco dopo ha diffuso una nota parlando di una vera e propria aggressione da parte dei media, riservandosi di presentare esposti in Procura. Intanto l'autopsia, eseguita dal medico legale Rosa Gaudio alla presenza di un consulente nominato dalla famiglia riina, da quanto si è saputo, non avrebbe rivelato dettagli inaspettati sulle cause della morte del boss 87enne, che da tempo soffriva di una grave cardiopatia e di una serie di patologie e nell'ultimo periodo aveva subito due importanti interventi chirurgici. Per avere l'esito completo di esami e analisi, però, bisognerà attendere 60 giorni. Solo allora il medico legale depositerà la sua relazione nell'ambito di un fascicolo nell'ambito per omicidio colposo aperto dal pm Umberto Ausiello a carico di ignoti, per fugare ogni dubbio. E solo a quel punto si potrà sapere con certezza quali siano state le cause della morte di Totò riina. Nel frattempo, si attende il nulla osta da parte del pm per la restituzione della salma alla famiglia. Il corpo del boss, una volta completate alcune procedure amministrative, verrà portato in Sicilia, a Corleone dove però non ci sarà un funerale pubblico.

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