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Boss ordina di uccidere la figlia: ama un carabiniere

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Punizione per una storia d'amore con il maresciallo. Intercettazione rivela il piano choc

Maria Grazia Coletti
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Una storia d'amore con un maresciallo dei carabinieri. Sarebbe stata questa la colpa della figlia del boss mafioso di Bagheria Pino Scaduto. Una "colpa" tanto grande da spingere il padre, in carcere, ad ordinare il suo omicidio. È uno dei particolari dell'operazione dei carabinieri che questa mattina ha portato, a Palermo, all'arresto di 16 persone per associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Per l'omicidio della figlia, Scaduto si sarebbe affidato al figlio il quale però si sarebbe rifiutato di farlo per paura di «consumarsi».  «Ammazzare lei (la figlia ndr) e l'amante» perché «tutto da lei è partito». Il proposito omicida emerge da alcune intercettazioni dell'operazione dei carabinieri di Palermo. L'ordine di Scaduto, che oggi è tornato in carcere dopo essere tornato in libertà nel mese di aprile, sarebbe stato quello di uccidere la figlia, il suo convivente e il suo amante, maresciallo dei carabinieri di Bagheria. Un disonore da punire con il sangue, per un uomo di Cosa Nostra, quello di una relazione con un esponente delle forze dell'ordine. Scaduto lo aveva confermato anche alla sorella in alcune lettere scritte dal carcere. «Questo regalo quando è il momento glielo farò» scrive. E ancora: «Glielo faccio ancora molto più bello questo regalo...tempo a tempo che tutto arriva». Il sicario designato avrebbe dovuto essere il figlio del boss, il quale però si è rifiutato. «No...io non lo faccio, il padre sei tu e lo fai tu...io non faccio niente..eh... mi devo consumare io? Consumati tu. Io ho trent'anni, non mi consumo». G. M. Col.

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