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Nubifragi al nord, bimbo scomparso nel fiume Adda

Maltempo, fiume di fango a Enego

Dario Martini
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Dopo giorni di afa e siccità sul Nord Italia si sono abbattuti nubifragi che hanno creato danni e disagi dal Trentino alla Lombardia fino al Veneto, dove nel Trevigiano sono caduti chicchi grandi come palline da ping pong e nel Vicentino un paese è stato sommerso dal fango. Un tredicenne di origine marocchina è scomparso, nel  pomeriggio, nel fiume Adda, in località Bocchi di Comazzo (Lodi), sorpreso dalla corrente che si è ingrossata improvvisamente. La giornata si è aperta con un violento temporale su Milano: alle 7 pioggia torrenziale, fulmini e vento forte con un abbassamento improvviso delle temperature. In mattinata nel Bresciano il vento ha provocato gravi danni in diversi comuni. A Monticelli Brusati una tromba d'aria ha divelto il tetto della palestra comunale. A Castenedolo la furia del vento ha sradicato da terra gli stand di una gara ciclistica che è stata rinviata a luglio. Un fortissimo temporale si è abbattuto anche nell'area dell'alto vicentino-alto trevigiano. I grandi moti verticali e la forte instabilità atmosferica hanno determinato la formazione di chicchi di grandine di grandi dimensioni, con chicchi dal diametro di 8-10 cm. A Enego, in provincia di Vicenza, un fiume di fango (nella foto) ha invaso le strade del paese. Decine i video delle auto sommerse dal fango pubblicate sui social network. «Il fango ha divelto tutto, tubature easfalto. I danni stimati a occhio superano il milione di euro», ha dichiarato il sindaco di Enego alle telecamere dei telegiornali. Emergenza anche in Friuli Venezia Giulia dove il sistema di protezione civile è intervenuto nel corso della mattinata con circa 250 volontari in una sessantina di comuni della regione. Numerosi gli allagamenti alla viabilità minore e a scantinati, in particolare a Gemona del Friuli, e per alcuni 'colpi di ventò sono stati scoperchiati alcuni edifici a Cividale del Friuli e sulla costa, a Marano Lagunare. Le squadre comunali di protezione civile sono anche intervenute in una quarantina di comuni (compresi Udine e Gorizia) per la rimozione di alberi e ramicaduti a causa delle raffiche. Interruzioni nel rifornimento di energia elettrica si sono registrati nel Pordenonese e nell'area cividalese, nella porzione più orientale della regione. Sale intanto il conto dei danni all'agricoltura. Dal monitoraggio di Coldiretti sugli effetti della precipitazione che ha attraversato le regioni settentrionali si ha notizia di «vere e proprie devastazioni nelle campagne come nella pedemontana in Veneto, da Valdobbiadene, Miane a Follina fino a Conegliano, ovvero l'area verde più suggestiva della Marca che ora sembra un campo di battaglia». Le precipitazioni - continua la Coldiretti - «non hanno peraltro scalfito lo stato di grave siccità dei campi perché l'acqua per poter essere assorbita dal terreno deve cadere in modo continuo e non violento mentre gli acquazzoni aggravano i danni». «Siamo di fronte - sostiene la Coldiretti - al moltiplicarsi di eventi estremi che hanno provocato in Italia danni alla produzione agricola nazionale, alle strutture e alle infrastrutture per un totale pari a più di 14 miliardi nel corso di un decennio». Sulla base dei fenomeni previsti è stata annunciata dalla Protezione Civile per lunedì un'allerta arancione per rischio idrogeologico localizzato sulla parte settentrionale del Veneto; allerta gialla, invece, su tutta la Valle d'Aosta, il Piemonte centro-settentrionale, la Lombardia centrale, le rimanenti parti del Veneto, tutto il Friuli Venezia Giulia, gran parte dell'Emilia Romagna, la Toscana settentrionale, tutta l'Umbria e le Marche.

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