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Elicottero precipitato, la verità dalla scatola nera

Davide Di Santo
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Sono due le inchieste aperte per lo schianto dell'elicottero del soccorso alpino precipitato ieri a Campo Felice ma la verità sull'incidente in cui sono morti cinque soccorritori e uno sciatore si conoscerà dalla scatola nera. I carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale dell'Aquila, con gli sciatori alpinisti dell'Arma giunti da Selva di Val Gardena, si stanno occupando del recupero del registratore di volo, la cosiddetta scatola nera dell' elicottero del 118 precipitato su un costone di monte Cefalone, a Lucoli (L'Aquila), poco dopo il valico della Crocetta. Il velivolo aveva appena effettuato il recupero di una persona rimasta ferita sulle piste da sci di Campo Felice: Ettore Palanca, 50 anni di Roma, che aveva riportato una frattura a tibia e perone. Lo schianto è avvenuto pochissimi minuti dopo il decollo tra una fitta nebbia e vento a 40 chilometri orari. Il pilota volava "a vista" poiché il velivolo pare non fosse dotato di radar, strumentazione comunque non indispensabile per quel tipo di mezzi. Oltre al ferito, a bordo dell'elicottero si trovavano, il pilota Gianmarco Zavoli, 46 anni, di San Giuliano a Mare (Rimini), il tecnico di bordo e verricellista Mario Matrella, 42 anni, di Putignano (Bari), Davide De Carolis, 40 anni, appartenente al soccorso alpino, 40 anni, originario di Teramo ma da anni residente a Santo Stefano di Sessanio (L'Aquila) dove era anche consigliere comunale, il medico Walter Bucci, 57 anni, di Rocca di Cambio (L'Aquila), l'infermiere Giuseppe Serpetti, 59enne di Arischia (L'Aquila). Le due inchieste aperte sul caso sono una della Procura dell'Aquila, coordinata dal sostituto Simonetta Ciccarelli, l'altra dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) che ha inviato sul posto un team investigativo. Ieri i carabinieri avevano acquisito i nastri registrati delle telefonate con le richieste di soccorso e ascoltato alcuni operatori del 118. Le salme si trovano tutte all'obitorio dell'ospedale "San Salvatore" dell'Aquila.

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