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Ancora tu, torna il tormentone di Lucio Battisti

Carlo Antini
Carlo Antini

Parole e musica come ascisse e ordinate

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Basso e batteria in primo piano. Ritmi influenzati dalle tendenze d’oltreoceano. A metà degli anni Settanta, Lucio Battisti proseguiva la sua ricerca e strizzava l’occhio alle atmosfere che aveva conosciuto nel suo viaggio negli Stati Uniti. «Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera» è figlio di tutto questo. E’ un disco carico di vibrazioni funk miste al pop della nascente disco music. Alle prese con ambientazioni nuove, il musicista anticipa i tempi in termini di suoni e visioni e il titolo-spoiler squarcia il velo sul suo obiettivo finale: riflettori puntati sulla sezione ritmica. Senza dimenticare che alla chitarra c’era Ivan Graziani.

A 45 anni dalla prima uscita, Sony Music/Legacy Recordings ripubblica l’iconico disco in un’edizione speciale con la rimasterizzazione dei nastri originali e, edito per la prima volta, l’album in versione spagnola mai pubblicato in Italia. Nella nuova edizione anche un libretto con la storia del progetto e le curiosità di una delle pietre miliari della nostra canzone d’autore.

Siamo nel 1976, i cosiddetti «anni di piombo». Ed è proprio in quel periodo che Lucio Battisti viaggia negli Stati Uniti e ne viene influenzato in arrangiamenti, stili e sonorità. Tra maggio e giugno del ’75 visita New York, San Francisco e Los Angeles. L’ultima tappa, Nashville, viene eliminata in favore di una permanenza più lunga in California. Durante questo periodo, Battisti assorbe le novità musicali nello stile e nelle tecniche di registrazione. In particolare apprezza le sonorità della disco music. In quei giorni dichiara: «E’ sciocco continuare a guardarsi indietro» e confessa di essere «eccitato dall’idea di incidere un album in Usa». Risale proprio a questo soggiorno la bozza di una canzone ispirata dall’autostrada americana «Interstate 5» e provvisoriamente intitolata «San Diego Freeway». Dopo qualche mese quel brano sarebbe diventato la celebre «Ancora tu».

Il successo fu subito enorme. Nel ’76 «Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera» fu il terzo album più venduto in Italia, raggiungendo come picco nella classifica settimanale il primo posto per un totale di sedici settimane consecutive primo in classifica. Il singolo estratto dall’album «Ancora tu/Dove arriva quel cespuglio» fu il più venduto di quell’anno in Italia. I testi del libretto della Legacy Edition sono a cura di Paolo Maiorino, discografico che ha curato il progetto e che presenta le curiosità legate alla genesi e al contesto in cui è nato l’album, ai protagonisti e riporta le dichiarazioni di Mogol, Gianni Dall’Aglio e Piero Bravin: personaggi che hanno vissuto appieno un disco passato alla storia della musica italiana. «La foto della copertina - racconta il fotografo Cesare Montalbetti - fu scattata in una stradina sterrata che portava al laghetto nelle vicinanze del Mulino, la sala dove Lucio stava incidendo l’album. Bagnammo la strada per rimpinguare le pozzanghere già presenti per la pioggia caduta in precedenza. Lucio, che portava sotto i vestiti una tuta da subacqueo, dovette ripetere l’azione almeno un centinaio di volte, scivolando e facendo veri e propri capitomboli. Per aumentare l’effetto del fango gli lanciavamo sassi proprio davanti ai piedi. Alla fine del servizio era distrutto dalla fatica e rimase a letto per un paio di giorni». La nuova edizione di «Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera» sarà pubblicato in doppio cd, in Lp & cd e in digitale e si può prenotare al link https://smi.lnk.to/battisti_legacyed.
 

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