Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Bomba Garlasco, femminicidi, la violenza ProPal: un anno di cronaca

Esplora:
Foto: Ansa

  • a
  • a
  • a

Garlasco, femminicidi, Monte Faito, ma anche la morte di 5 servitori dello Stato in servizio, le manifestazioni pro Palestina, gli sgomberi dei centri sociali, foto intime delle proprie mogli online e altro ancora. Il 2025 di cronaca si muove su diverse direzioni: da un lato si registrano numeri in calo per quanto riguarda i fatti di sangue, dall'altro subentrano delle variabili che aumentano l'allarme sociale come l'abbassamento dell'età delle persone coinvolte e l'uso di armi bianche, coltelli che spesso spuntano tra le mani di giovani e giovanissimi.

 

È il caso anche dei femminicidi: tecnicamente in calo con 49 donne uccise dal primo gennaio a oggi da ex, compagni, mariti. Tra loro Sara Campanella e Ilaria Sula, ammazzate entrambe a 22 anni. La prima studentessa di Tecniche di laboratorio biomedico a Messina, assassinata il 31 marzo da Stefano Argentino, 27 anni, studente, che la perseguitava da due anni. Il 27enne si toglie la vita il 6 agosto. Passano tre giorni e il 2 aprile e il corpo di Ilaria Sula, scomparsa il 25 aprile dalla zona di Furio Camillo, a Roma, viene ritrovato ripiegato in una valigia. La ragazza, originaria di Terni, era studentessa della facoltà di Statistica della Sapienza. A ucciderla l'ex fidanzato, Mark Samson, 23enne, che confessa e che ora attende il processo.

Il 2025 vede la fine giudiziaria di uno dei femminicidi che più ha segnato l'opinione pubblica, l'omicidio di Giulia Cecchettin. A ottobre l'ex fidanzato Filippo Turetta, condannato per l'omicidio della 22enne, rinuncia all'appello e il 14 novembre con la sentenza della Corte d'Appello, la condanna all'ergastolo del 27enne diventa definitiva.

 

Tra i casi che più hanno segnato l'anno spicca il delitto di Garlasco. L'11 marzo viene indagato dalla procura di Pavia Andrea Sempio, amico di Marco Poggi, il fratello della vittima, Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 nella villetta di famiglia. Per il suo omicidio è stato condannato in via definitiva il fidanzato di allora, Alberto Stasi, che sta scontando la pena di 16 anni. Sempio, già indagato in due occasioni e poi archiviato, non è il solo nuovo indagato: l'ex pm di Pavia che lo archiviò, Mario Venditti, è ora accusato dalla procura di Brescia per corruzione in atti giudiziari. Anche il padre di Sempio è indagato per corruzione. L'ultimo atto dell'anno il 18 dicembre con l'incidente probatorio a Pavia sul dna ritrovato sulle unghie di Chiara Poggi: in aula c'è anche Stasi.

Il 17 aprile un cavo della funivia del Monte Faito a Castellammare di Stabia, Napoli, si spezza: la cabina in salita precipita. La memoria corre alla strage del Mottarone e anche in questo caso è una strage: muoiono l'operatore Eav Carmine Parlato, due turisti inglesi (Elaine e Graeme Winn) e una turista israeliana (Janan Suliman). Il fratello di Janan (Thaeb Suliman) è l'unico sopravvissuto, rimasto gravemente ferito. Napoli e la zona dei Campi Flegrei convivono con il terremoto da sempre ma è il 30 giugno che la paura diventa più reale con una scossa di 4.60, la più forte registrata negli ultimi 40 anni. Ad agosto scoppia il caso del gruppo Facebook 'Mia Moglie': oltre 32mila uomini condividono foto intime delle proprie compagne rubandole dalla loro vita quotidiana e mettendole online. Si scopre il vaso di Pandora: il sottobosco del web e la violenza contro le donne viene portato alla luce. Altre denunce portano alla scoperta di situazioni simili, come il portale Phica.eu, dove immagini di donne anche note, a partire da alcune parlamentari, vengono rubate, a volte anche modificate, condivise e commentate con toni osceni, volgari e misogeni.

 

Se la guerra in Medioriente ha portato per mesi manifestanti e attivisti nelle strade e nelle piazze di tutta Italia, è a ottobre, con la vicenda della Global Sumud Flotilla, che le tensioni esplodono. Il 2 ottobre le piazze si riempiono e il giorno dopo viene indetto lo sciopero generale: tensioni si registrano in particolare a Torino e Bologna. Le proteste per la Palestina continuano e il 28 novembre alcuni attivisti a Torino assaltano la redazione del quotidiano La Stampa, vuota per lo sciopero nazionale dei giornalisti. Il capoluogo piemontese rimane al centro delle cronache anche per lo sgombero dello storico centro sociale Askatasuna, avvenuto il 18 dicembre, con scontri per le vie della città due giorni dopo alla manifestazione indetta dagli attivisti. Sul finire dell'anno, il 27 dicembre, una delle più importanti operazioni di polizia. Nove persone vengono arrestate tra Genova e Milano perché accusate di finanziare Hamas tramite tre associazioni a favore della popolazione palestinese: tra di loro c'è Mohammad Mahmoud Ahmad Hannoun, presidente dell'Associazione Palestinesi in Italia e ritenuto "vertice della cellula italiana dell'organizzazione" terrorista.

 

Dai blog