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Freccia AV-velenata: ipotesi sabotaggi ai treni, ecco gli incidenti sospetti

Dario Martini
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E se dietro i ripetuti guasti alle linee ferroviarie ci fosse una regia? Se non si trattasse di semplici disservizi, ma di atti dolosi per colpire i vertici di Fs e attaccare allo stesso tempo il governo nella persona del ministro Matteo Salvini? A queste domande dovrà rispondere l’autorità giudiziaria. Il Gruppo Ferrovie dello Stato ieri mattina ha presentato un esposto alla Digos che a sua volta lo trasmetterà alla Procura di Roma affinché accerti la verità.

 

La società sottolinea «circostanze altamente sospette» e come «gli orari in cui si sono verificati alcuni problemi (non può essere un caso che si tratti di quelli più complicati per la circolazione ferroviaria, con ricadute pesanti su tutta la rete), il tipo di guasti e la loro frequenza stiano destando più di qualche interrogativo». Occorre ricordare che il disagio maggiore si è verificato lo scorso 2 ottobre, il giorno del famoso «chiodo», quando i treni andarono in tilt da nord a sud pare per colpa di un operaio di una azienda esterna incaricata della manutenzione, che aveva piantato il chiodo bucando la canalina dove passavano i fili elettrici che alimentavano la stazione Termini a Roma.

Con l’inizio del nuovo anno le cose non sono andate meglio. Anzi, negli ultimi giorni si sono verificati una serie di guasti e incidenti a ripetizione che hanno fatto pensare a qualcosa più di una semplice coincidenza. L’esposto di Fs è dettagliato e mette in fila i danneggiamenti e le conseguenze.

 

11 GENNAIO Il Freccia 9515 alle 7,11 del mattino si ferma tra Milano Centrale e Milano Lambrate «a causa della disalimentazione della linea elettrica con rottura del cavo elettrico e pantografo danneggiato». Poco dopo, alle 7.49, un altro treno, l’Italo 8973, partito sempre da Milano, si ritrova col pantografo danneggiato. I tecnici intervengono, ma l’effetto sono 187 treni che subiscono cancellazioni e ritardi da 30 a 200 minuti. 

13 GENNAIO Sulla Roma-Napoli alle 7,05 c'è un guasto al «deviatolo» di Gricignano. I tecnici intervengono e riescono a risolvere in parte il problema alle 9,08. Il ripristino definitivo avviene nella notte tra il 13 e il 14 gennaio. Risultato: per 15 Frecce e 10 Italo ritardi fino a 90 minuti.

14 GENNAIO Si rompe la rotaia tra Valdarno Sud e Arezzo Nord sul binario dispari sulla linea direttissima Firenze-Roma», si legge nell'esposto. La rotala viene «inganasciata» alle 10,37, così il traffico può ripartire. Disagi a catena sia sull'alta velocità sia sui collegamenti regionali.

14 GENNAIO Nuovo guasto a Roma. «Dalle 18,10 alle 18,57 si è riscontra una disalimentazione alla linea di contatto di Roma Termini che interessa tutte le linee ferroviarie, causata da un guasto presso la cabina CEI di Porta Maggiore». Di nuovo disagi a catena con ritardi fino a 160 minuti, dalle Frecce a Italo fino ai regionali.

15 GENNAIO E arriviamo a ieri. Stavolta viene colpito il deposito Mav (Manutenzione alta velocità), con la disalimentazione del nodo di Roma. Risolto do-po due ore, il problema si ripresenta dopo qualche minuto. Tutto ciò non convince le Ferrovie. Ecco le conclusioni: «Benché gli episodi ora descritti si presentino, all'apparenza, collegati a disfunzioni di natura tecnica, sui quali il Gruppo Fs sta svolgendo accertamenti interni al fine di ricostruime cause e responsabilità, non si può escludere in radice l'ipotesi che si tratti di una situazione connessa ad attività interne e/o esterne volutamente mirate a colpire gli asset aziendali con la finalità di destabilizzare, anche a livello istituzionale e governativo, il Gruppo FS ed il relativo management».

Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini interviene in serata: «Sabotaggi? Danni causati volontariamente? Ritardi organizzati? Auspico risposte inequivocabili e rapide, per- ché sarebbe gravissimo fare battaglia politica sulla pelle dei lavoratori e dei pendolari. Ribadisco di seguire quotidianamente e con la massima attenzione quanto accade e sono pronto a riferire in Parlamento». 

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