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Covid, “vaccinare tutti”. La raccomandazione fa imbufalire Bassetti

Christian Campigli
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Sembrava un incubo giunto ormai alla sua naturale conclusione. Invece, con la fine dell'estate, il Covid e le inevitabili polemiche su come affrontare il nuovo anno scolastico prima e l'inverno poi sono ripartite in pompa magna. In particolar modo, sta facendo molto discutere la raccomandazione, proveniente dagli Stati Uniti, secondo la quale sarebbe giusto vaccinare tutti, a partire dai sei mesi di vita. "Non sono assolutamente d'accordo all'idea del vaccino per tutti - ha sottolineato il professore Matteo Bassetti -. Non dobbiamo ricommettere il medesimo errore già commesso due anni fa allargando la vaccinazione a tutti da 0 a 100 anni senza nessuna distinzione. Noi dobbiamo, per quanto riguarda l'Italia perché ovviamente a me dei Cdc interessa sinceramente poco, cercare di evitare gli errori commessi nel passato".

 

 

Parole precise, quelle pronunciate all'agenzia di stampa Adnkronos dal direttore Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. "I miei figli e mia moglie non si vaccineranno. Ricordo che la quarta dose è stata fatta dall'8% della popolazione da 0 a 100 anni, quindi mi pare che sia stato un fallimento totale - rimarca Bassetti -. Dobbiamo proteggere una popolazione di soggetti fragili, ultrafragili e anziani, per cui io addirittura sarei dell'idea di non partire con la vaccinazione dai 60 anni in poi, ma di targetizzare i grandi anziani, cioè dai 70-75 anni in poi, più i fragili e gli ultrafragili con questo richiamo. Su queste categorie - continua lo scienziato - bisognerebbe riuscire ad arrivare al 100% di copertura, perché ogni persona di 70, 75, 80 anni che ha il Covid, rischia di avere una forma impegnativa di malattia, di avere problemi, di dover andare in ospedale. Queste persone vanno assolutamente protette".

 

 

 

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