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Arianna Meloni nel mirino del Fatto, vignetta choc di Vauro. "Razzista"

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Arianna Meloni, sorella della premier Giorgia Meloni, è ormai una presenza fissa nelle vignette del Fatto quotidiano. L'ultima, oggi martedì 8 agosto, segue la querela per la discussa vignetta di Mario Natangelo sulla "sostituzione etnica", pubblicata nell’aprile scorso. Arianna Meloni veniva ritratta a letto con un migrante mentre il marito - il ministro Francesco Lollobrigida - era fuori di casa "impegnato a combattere la sostituzione etnica". Nella satira odierna firmata da Vauro Senesi la sorella della premier è solo evocata. Il titolo è "Affaire Natangelo" e si vede il migrante della famosa vignetta nudo e con le mani incatenate che afferma in italiano stentato: "Giuro. Io no fatto fiky fiky con sorella di Melona". Una voce fuori campo gli risponde: "Sì, sì. Dite tutti così". "Alla fine a farne le spese fu il povero nero della vignetta", si legge nel disegno che è apparso a molti come razzista. Insomma, per attaccare ancora una volta Meloni tramite la sorella, Vauro fa una caricatura dell'africano piuttosto pesante e offensiva. 

 

Il disegno come detto segue quello di aprile. Arianna Meloni ha querelato il vignettista del Fatto Quotidiano per la discussa vignetta sulla sostituzione etnica, miccia di un vero e proprio caso politico. Ad annunciarlo è lo stesso autore dello schizzo, Mario Natangelo, sulla sua pagina Facebook. "Mi è stato notificato che Arianna Meloni, sorella della premier nonché leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, ha deciso di querelarmi per la pubblicazione su Il Fatto Quotidiano di una vignetta sulla sostituzione etnica del ministro Francesco Lollobrigida, suo marito nonché cognato della premier nonché leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni - scrive Natangelo -. Dopo il procedimento disciplinare avviato a maggio dall’Ordine dei Giornalisti per la stessa vignetta ('sessista e disgustosa' le parole del presidente) - archiviato con molte scuse a giugno grazie al lavoro delle avvocate che mi hanno difeso - adesso si apre un nuovo capitolo. Come già nei mesi scorsi, voglio ringraziare i lettori che mi seguono e i colleghi del Fatto per il sostegno e la libertà ribaditi anche in questa occasione. Per conto mio continuerò a non commentare la vicenda: preferisco che a parlare per me, e per gli altri cento da educare, siano solo i miei disegni. E i miei legali". 

 

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