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Reddito di cittadinanza, minacce e insulti a Napoli: "Meloni a testa in giù"

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Insulti, offese volgari e minacce inquietanti a Giorgia Meloni. La manifestazione di mercoledì 2 agosto a Napoli contro la riformulazione deel reddito di cittadinanza promossa dal governo si concretizza col solito campionario. Un gruppo di circa 200 persone si era radunato nella zona di Porta Capuana per poi muoversi in direzione del centro della città. I cori da stadio sono stati scanditi a più ripresi: "meloni, Meloni, vaffa***o", ma si è andati anche oltre: "Reddito non c'è più, Meloni a testa in giù", hanno gridato alcuni manifestanti con evidenti riferimenti a Piazzale Loreto, come documentato dal Giornale. 

 

Quando il corteo ha raggiunto la sede di Napoli di Fratelli d'Italia, all'inizio di corso Umberto, la tensione è ulteriormente aumentata. A presidiare la sede camionette della polizia davanti e  agenti in tenuta antisommossa, con contatti e attimi di tensione anche con i giornalisti presenti presi di mira dai manifestanti. 

 

Il gruppo dei manifestanti si è fermato anche davanti alla sede dell'Inps, in via Alcide De Gasperi, in questi giorni teatro delle proteste degli orfani del sussidio, e davanti al Comune di Napoli. "Assassini", hanno gridato, mostrando striscioni con su scritto: "Lavoro o non lavoro, vogliamo campare. Lottiamo uniti per il reddito universale. Giù le mani dal reddito". La protesta dunque continua, con la sinistra che soffia sul fuoco della tensione, come denunciato da Fratellii d'Italia, ee il Movimento 5 stelle che lavora a un autunno caldo nelle piazze di tutta Italia in difesa del provvedimento totem dei grillini. 

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