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Naufragio 007 Lago Maggiore, "divieto di espatrio" per lo skipper Carminati

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Claudio Carminati, il comandante della barca con a bordo 007 italiani e israeliani affondata sul Lago Maggiore, è stato sottoposto alla misura di divieto di espatrio per "pericolo di fuga" ed "esigenze probatorie". Questo è quanto fonti qualificate hanno riportato all'agenzia di stampa Agi dopo che giovedì i carabinieri di Gallarate avevano dato notizia della notifica allo skipper del provvedimento "per assicurare la reperibilità nelle more della conclusione delle indagini preliminari".

 

 

Divieto di espatrio e obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Claudio Carminati, lo skipper della barca con a bordo 23 agenti segreti italiani e israeliani che si rovesciò a fine maggio sul lago Maggiore, causando quattro morti: due dipendenti dei Servizi italiani, un ex agente del Mossad e la moglie russa del comandante della barca. Il provvedimento è stato emesso dal gip di Busto Arsizio (Varese) Piera Bossi su richiesta del pm Massimo De Filippo, titolare dell'inchiesta sul naufragio.

 

 

Secondo i giornali, l'uomo, che è indagato per naufragio e omicidio colposo plurimo, tra le altre cose avrebbe chiesto il rinnovo del passaporto per andare in Russia a traslare la salma della moglie Anna Bozhkova. I motivi del provvedimento sono, molto probabilmente, da cercare nelle indagini ancora in corso sulle dinamiche dell'incidente. Inoltre, a bordo della barca è stata ritrovata una piccola valigia con documenti. Una delle ipotesi più credibili rimane quella di un possibile summit tra 007 italiani e israeliani che si è concluso con un festeggiamento per un compleanno sulla barca poi naufragata. 

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