Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Lago Maggiore, "contro-proliferazione": l'ultima ipotesi sul naufragio degli 007

  • a
  • a
  • a

Dopo un mese di indagini e di ricerche, si aggiunge un tassello al giallo del naufragio della barca Gooduria nel Lago Maggiore. L'incidente, che ha causato la morte di quattro persone, è legato strettamente alla storia di quella ventina di agenti segreti italiani e israeliani che erano a bordo dell'imbarcazione domenica 28 maggio. Se in un primo momento le ricostruzioni erano state basate sul fattore del maltempo, poi gli indagatori hanno iniziato a seguire piste diverse. Oggi è Dagospia a ripercorrere quella che potrebbe essere considerata, a tutti gli effetti, una spy story e a fare luce su un aspetto non emerso in precedenza. 

 

 

Il sospetto che ci sia qualcosa di poco chiaro nel naufragio della Gooduria non fa che diventare più sostanzioso. A pochi giorni dall'incidente, gli indagatori avevano basato le prime ipotesi sulle avverse condizioni meteorologiche. Difficile però credere che il maltempo abbia colpito una sola zona della vasta distesa d'acqua, proprio quella in cui si trovava un gruppo di 007 italiani e israeliani. La domanda che attanaglia la mente di chi si sta occupando del caso è principalmente una: cosa è accaduto mentre gli agenti dei servizi segreti erano a pranzo.

 

 

Nell'incidente sono morte quattro persone: Anya Bozkhova, moglie dello skipper Claudio Carminati, Shimoni Erez, un agente del Mossad, e due 007 italiani, Claudio Alonzi e Tiziana Barnobi, in forza all’Aise. Sul sito curato da Roberto D'Agostino spunta una nuova ipotesi: Barnobi si sarebbe occupata di "contro-proliferazione". In altre parole, avrebbe cercato di "prevenire, rilevare e contrastare la realizzazioni di armi di distruzione di massa". Ad avvalorare questa ricostruzione si aggiunge il fatto che, come riportato da “Oggi”, il 7 giugno, “gli agenti si erano dati appuntamento all’interno dei laboratori di Euratom, a Ispra, a 10 km dal luogo dell’incidente e in quel centro si sperimentano tecnologie per lo sfruttamento delle scorie radioattive".

Dai blog