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Roma Pride, intolleranza da sinistra: insulti davanti la sede di Pro Vita

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Non poteva mancare un’altra polemica nel giorno del Roma Pride. Passando davanti alla sede di Pro Vita, in viale Manzoni, dai carri del Pride sono arrivati insulti all’associazione: alcune ragazze hanno mostrato un cartello rosa con scritto «ho un rigurgito anti Pro Vita e Famiglia». Inoltre sono stati tanti gli slogan a difesa del diritti della comunità Lgbtqia+ e quelli di scherno nei confronti della Regione Lazio, che nei giorni scorsi aveva concesso di poi revocato il patrocinio alla manifestazione.

 

 

A scagliarsi sui toni usati durante la marcia - secondo gli organizzatori è scesa in piazza una folla di 1 milione di persone - c’è anche Licia Ronzulli, capogruppo di Forza Italia al Senato: «A sentire gli slogan e le dichiarazioni che arrivano dal gay pride, emerge chiaramente come i veri intolleranti siano quanti oggi in piazza attaccano il governo e la maggioranza solo per il fatto di pensarla in modo diverso non sul rispetto che debba essere sempre garantito alla comunità Lgbtq, sul quale siamo tutti d’accordo, ma sull’utero in affitto, una pratica che consideriamo aberrante. Le parole più usate contro il centrodestra sono ‘parafascisti’ e ‘squadristi’. Per rispondere a queste accuse farneticanti, è sufficiente citare le dichiarazioni rilasciate oggi al Foglio dall’ex ministro per le Pari opportunità, Anna Finocchiaro, che certo non può essere definita una pericolosa nostalgica del ventennio fascista ‘Non tutti i desideri sono un diritto. La mia ostilità si fonda sul fatto che spesso la gestazione per altri è finalizzata alla produzione di corpi destinati allo scambio commerciale’. Non credo - la sentenza della senatrice azzurra - ci sia bisogno di aggiungere altro».

 

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