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Berlusconi ricoverato combatte: "È dura ma ce la farò". Telefonata di Mattarella

Benedetto Antonelli
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Ore di ansia per la salute di Silvio Berlusconi, ma trapela ottimismo al terzo giorno in ospedale. Il leader di Forza Italia, ricoverato in terapia intensiva al San Raffaele di Milano, sta rispondendo in maniera positiva al trattamento a cui è stato sottoposto. Una reazione che avrebbe stupito anche gli stessi sanitari. Il Cav ha trascorso tre notti nel reparto guidato dal medico di fiducia, Alberto Zangrillo, e il bollettino medico diffuso l’altro ieri, l’unico finora, ha confermato un’infezione polmonare aggravata da una leucemia mielomonocitica cronica, di cui è affetto da tempo. «È dura, ma ce la farò anche questa volta. Sono riuscito, anche in situazioni difficili e delicate, a ritirarmi su», le parole di Berlusconi in una telefonata pubblicata da "il Giornale".

Sul suo stato di salute uno dei primi a informarsi è stato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha chiamato Gianni Letta la stessa mattina di mercoledì pregandolo di far giungere al Cavaliere e ai suoi familiari gli auguri per un pronto ristabilimento. Un gesto fatto con riservatezza che, raccontano ai piani alti di Forza Italia, è stato molto apprezzato.

Ma un pensiero al Cavaliere lo ha rivolto anche la segretaria del Pd, Elly Schlein, che in una diretta Instagram ha detto: «Sono ore e giorni di grande apprensione per la situazione di salute di Silvio Berlusconi al quale faccio un grande augurio di pronta guarigione per superare questo momento difficoltà e rimettersi al più presto». E non solo. Il coordinatore nazionale di FI Antonio Tajani, segnala che Berlusconi «sta reagendo positivamente alle cure». E nel contempo avverte che il futuro del partito non è all’ordine del giorno. «Nessuno ha mai parlato di congressi, di dopo Berlusconi. Perché, grazie a Dio, Berlusconi è operativo. Sembrano un pò jettatorie - la sottolineatura queste indiscrezioni che non esistono. Nessuna parla di congressi, nessuno litiga».

Al San Raffaele sono arrivati anche i figli Luigi (che lasciando l’ospedale ha replicato, come già giovedì, il gesto del pollice alzato) e Barbara, Pier Silvio e Marina (che uscendo dall’ospedale a quasi sera si sono scambiati un lungo abbraccio), il fratello Paolo («Vediamo come va oggi, siamo fiduciosi», il suo commento) e l’amico di una vita, Fedele Confalonieri, presidente di Mfe. Che, incalzato dai cronisti, ha detto: Berlusconi «sta meglio di prima. Se ci ho parlato? Una battuta. Mi hanno detto che sta bene». Predica ottimismo anche Paolo Barelli. Per il capogruppo di FI alla Camera, il leader azzurro «è sempre attivo, anche stamattina ha telefonato ad alcuni dirigenti proprio per preparare i lavori del Parlamento nella settimana subito dopo Pasqua». E ancora: «Ci sarà una convention il 5 e il 6 maggio e contiamo anche sulla sua presenza. Non si parla di congressi, non di null’altro se non della salute del nostro presidente che fortunatamente, nelle ultime ore, sta migliorando».

Tiene banco, però, ancora la polemica sulle parole del leader di Azione, Carlo Calenda, che giovedì aveva parlato di fine della Seconda Repubblica e di nessun possibile successore per il Cavaliere. Ieri ha precisato: «Io ho detto solamente che a Berlusconi auguro di tornare a casa il prima possibile. È stato un leone: ho usato le stesse parole che ha usato suo figlio. E tuttavia sono stato attaccato da tutta FI: credo più per agitazione per il momento attuale che per qualcosa che ho effettivamente detto».

Auguri al Cavaliere che sono giunti dai tifosi del Monza, che hanno appeso uno striscione fuori dal San Raffaele, e da un suo fedelissimo fan, Marco Macrì. Un viaggio di dieci ore da Alliste (Lecce) fino a Milano e di buon mattino al San Raffaele per esporre un cartello con la scritta a caratteri cubitali: «Forza Silvio. Il Salento è con te». «Non mi sposterò da qui - ha confidato ai cronisti - finché il presidente non tornerà ad Arcore. Ce la farà anche questa volta, perché è forte, è un leone e di Silvio ce n’è solo uno». 

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