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Ucraina, Marc Innaro sulla tregua di Natale: "Cosa vuole Putin per negoziare"

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La scelta di Vladimir Putin di indire un cessate il fuoco in Ucraina in occasione con il Natale ortodosso, il 6 e 7 gennaio, come chiesto dal patriarca Kirill è il "flebile segnale" di una volontà di abbassare il livello dello scontro. Ma da qui a gettare le basi di un vero e proprio negoziato di pace ce ne passa. Il corrispondente da Mosca per la Rai, Marc Innaro, ha dato gli ultimi aggiornamenti della situazione della guerra a RaiNews 24.

 

La decisione del presidente russo arriva dopo il colloquio con l'omologo turco Recep Tayyip Erdogan. Il quale ha ricordato come la mediazione turca ha reso possibile il corridoio navale per il grano ucraino e un massiccio scambio di prigioneri, ma "la risposta di Putin è stata che la sua disponibilità a iniziare un negoziato serio con Kiev ha soltanto una precondizione - ha detto Innaro - che l'Ucraina riconosca prima la sovranità russe sulle quattro regioni che sono oggi sotto il controllo delle forze di Mosca". 

 

In altre parole, la Russia è aperta al dialogo con l’Ucraina ma Kiev dovrebbe accettare le "nuove realtà territoriali", è l'espressione che trapela dal Cremlino. La Russia ha annesso le regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia a settembre e Mosca ha sempre insistito sul fatto che qualsiasi proposta per porre fine al conflitto in Ucraina deve tenere conto di quelle che chiama "realtà odierne", ovvero le quattro regioni ucraine che si sono unite alla Russia attraverso i referendum definiti da più parti consultazioni-farsa. 

 

D'altronde la tregua per il Natale ortodosso è stata rispedita al mittente da Kiev: "Primo: l’Ucraina non attacca un territorio straniero e non uccide i civili come fa la Federazione russa", ha scritto su Twitter il consigliere presidenziale Mikhaylo Podolyak. "L’Ucraina distrugge solo i membri dell’esercito di occupazione sul proprio territorio". "Secondo: la Federazione russa deve lasciare i territori occupati, solo allora avrà una ’tregua temporanea'", ammonisce il consigliere di Zelensky. "Tenetevi la vostra ipocrisia", conclude Podolyak riferendosi senza citarle alle autorità di Mosca. Le distanze tra l'invasore e l'aggredito restano enormi. 

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