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Agorà, dal G20 uno "schiaffo a Putin" ma la Rai... Fucilata di Parsi in diretta

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Ad Agorà, su Rai3, al centro della discussione c'è il caso dei missili caduti in Polonia. L'ipotesi di un attacco russo e il conseguente coinvolgimento della Nato nella guerra in Ucraina nel corso della notte hanno perso forza in favore di altre ricostruzioni. Nella puntata di mercoledì 16 novembre la conduttrice Monica Giandotti riprende gli ultimi fatti emersi mentre a Bali si chiude il G20. "La prima ipotesi è di missili russi lanciato da bombardieri strategici che potrebbero non aver funzionano bene. Oppure missili russi deviati nella traiettoria dalla contraerea ucraina, o missili della stessa contraerea di Kiev S300 lanciasti per colpire i missili russi" e che per errore sono precipitati per errore in Polonia. 

 

In collegamento c'è Vittorio Emanuele Parsi, professore di Relazioni Internazionali nella facoltà di Scienze Politiche e Sociali dell'Università Cattolica, che propende per la seconda ipotesi, ossia quella di missili russi deviati dalla contraerea ucraina. Il politologo è chiamato a commentare soprattutto quello che sta avvenendo al summit indonesiano. La Polonia infatti sta valutando se attivare l’articolo 4 del trattato Nato, che prevede che “le parti si consulteranno ogni volta che, nell’opinione di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata”. L'articolo 5 stabilisce invece che un attacco armato a uno viene considerato come un attacco a tutti. Parsi però ci tiene a precisare una cosa sul modo in cui la Rai affronta l'argomento della guerra.

 

"Siamo sul servizio pubblico e non tutte le trasmissioni alimentano un dibattito corretto. La Russia a Bali ha incassato uno schiaffo molto forte - afferma il politologo - come dimostra la dichiarazione congiunta" che condanna anche la sola minaccia di utilizzo di armi nucleari. "La propaganda russa continua a parlarci di proposte di pace rifiutaste dagli ucraini - argomenta Parsi - che solo l'accettazione della violenza russa". L'unico modo per sedersi a un tavolo è l'abbandono dei territori occupati nel 2022, "tutto il resto sono chiacchiere. È un diktat, come un matrimonio riparatore dopo uno stupro" è l'immagine choc usata da Parsi. Giandotti ci tiene a precisare che la critica al servizio pubblico del professore "è la sua opinione"". 

 

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