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Mega profitti con gli aumenti dell'energia: +3.800%. Indaga la Procura di Roma

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La Procura di Roma ha aperto un fascicolo dopo l’esposto sugli extraprofitti delle società energetiche presentato lo scorso 25 agosto da Verdi e Sinistra italiana. Nell’esposto, si chiede di verificare «se siano stati commessi reati di evasione e frode fiscale» e «se i reati dovessero trovare conferma di valutare se procedere nel sequestro preventivo delle somme evase». Ad indagare sarà ora la Guardia di Finanza.

 

Nell'esposto si parla di guadagni da capogiro e picchi del +3.800%, raggiunti grazie agli aumenti dell'energia derivanti dagli oltre 200 giorni di guerra in Ucraina. «L'esposto da noi presentato - spiega Angelo Bonelli di Europa verde - parte dalla constatazione che le società energetiche dovevano presentare un acconto pari al 40% della tassa prevista dal governo Draghi ma al 30 giugno hanno versato poco più di un miliardo rispetto ai 10 miliardi previsti. Se un cittadino non versa le tasse nella data prevista arriva l’Agenzia delle entrate e la Guardia di Finanza bussa alla porta».

Secondo quanto scritto nell'esposto "Eni nell'ultimo trimestre 2021, rispetto al periodo precedente, ha conseguito un utile del +3.870% pari a 2 miliardi di euro, sempre Eni nel primo trimestre del 2022 ha conseguito un utile del +670% per 7 miliardi di euro".

 

Il fatto è che «si è accumulata nel paese una enorme quantità di ricchezza legata alla speculazione sul gas, tra 40 e 50 miliardi- prosegue l’esponente di EV- famiglie e imprese vivono una situazione di profonda sofferenza che rischia di portare nel baratro sociale oltre 120mila imprese e milioni di famiglie non in grado di pagare le bollette, e di fronte a questo accumulo di ricchezza si evidenzia la profonda iniquità sociale del momento che stiamo vivendo». 

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