Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

West nile virus, zanzare infette pure nel Lazio. Già 5 morti in Italia

Antonio Sbraga
  • a
  • a
  • a

Il West Nile virus ora sfiora anche i confini del Lazio. La Regione ha infatti inviato una comunicazione a tutte le Asl e alle aziende ospedaliere sul «riscontro positività in pool di zanzare al confine tra Lazio ed Umbria dell'Usutu virus». Precisamente presso il Lago di San Liberato, Narni, al confine con la Provincia di Viterbo. «È inoltre in attesa di conferma da parte del Centro di riferimento nazionale la positività riscontrata in un pool di zanzare Culex pipiens nella provincia di Latina. A seguito di tale positività si raccomanda di porre particolare attenzione alla diagnosi di infezione da virus Usutu e virus West Nile nella diagnosi differenziale di encefalite e meningite a liquor limpido. Si sottolinea l'importanza di segnalare con la massima tempestività tutti i casi sospetti di malattia nel più breve tempo possibile e comunque inviare entro 12 ore i campioni per la diagnosi al Laboratorio dell'Istituto Spallanzani», conclude la comunicazione inviata dalla Regione. In tutta Italia, dall'inizio di giugno a martedì scorso, sono stati segnalati 42 casi confermati di infezione da West Nile virus (Wnv) nell'uomo, di cui 15 la settimana scorsa, secondo l'ultimo bollettino settimanale della sorveglianza integrata West Nile-Usutu virus, stilato dall'Istituto Superiore di Sanità.

 

 

E, fra le infezioni West Nile accertate, sono stati notificati 5 decessi: 3 in Veneto, 1 in Piemonte e 1 in Emilia Romagna. Sul totale dei casi confermati, 21 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (7 Emilia Romagna, 12 in Veneto, 2 in Piemonte), 12 sono stati identificati nei donatori di sangue (3 Lombardia, 6 Veneto, 3 Emilia Romagna) e 9 sono casi di febbre (1 Lombardia, 7 Veneto, 1 Emilia Romagna). Il primo caso umano della stagione è stato segnalato dal Veneto nel mese di giugno nella provincia di Padova. Oltre ai casi certi, sono in corso di conferma 3 casi neuro -invasivi in Veneto, di cui 2 sono deceduti. Però, considerando l'andamento temporale dei casi e delle morti di West Nile in Italia dal 2017, al momento i dati registrati in questi ultimi due mesi appaiono in linea con quelli registrati negli anni precedenti e lontani dal punto più alto toccato nel 2018, quando le infezioni segnalate furono 618 e i decessi 49.

 

 

Tutti gli esperti assicurano che l'uomo, come anche i cavalli, viene solo occasionalmente infettato da questo virus tramite la puntura di zanzara, ma non è in grado di trasmettere l'infezione ad altre persone. Il contatto con il virus, di solito, causa un'infezione che decorre senza sintomi, ma in alcuni casi può svilupparsi la malattia, con sintomatologia più evidente che può ricordare una sindrome influenzale, che dura pochi giorni. Solo di rado, e in persone debilitate, si può arrivare anche a gravi forme neurologiche, che richiedono il ricovero in ospedale e che possono condurre a esiti permanenti o anche al decesso dei pazienti colpiti.

 

Dai blog