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Crisi economica, guerra e niente pace: il sondaggio di Nando Pagnoncelli svela tutte le paure degli italiani

Luca De Lellis
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Tra gli italiani regna il pessimismo riguardo la condizione economica del Paese. In base ai risultati dei sondaggi proposti da Nando Pagnoncelli, Presidente di Ipsos, e mostrati durante la trasmissione DiMartedì – andata in onda su La7 nella serata di martedì 7 giugno – quasi la metà della popolazione (44%) prevede un peggioramento della situazione. Tale esito, ha affermato l’ospite del conduttore Giovanni Floris, “ribalta completamente il risultato di esattamente un anno fa, quando alla fine della campagna vaccinale c’era un sostanziale ottimismo nelle previsioni. Poi l’inflazione, il costo dell’energia e la guerra in Ucraina hanno fatto il resto”. Infatti, ad oggi, solo un italiano su cinque (20%) pronostica un miglioramento economico su scala nazionale. Il restante 36% è diviso tra chi sostiene che la situazione resta invariata (26%) e chi non sa (10%).

 

 

Molto netto è anche il risultato di un altro quesito, concernente la preoccupazione per il conflitto tra Russia e Ucraina. L’80% (4 italiani su 5) si dice “molto” o “abbastanza” in ansia per gli sviluppi futuri. A fronte di un 15% che invece rimane piuttosto sereno, e un 5% che non si esprime. In particolare, ha dichiarato il sondaggista di Ipsos, “la preoccupazione risulta essere in forte aumento rispetto alle conseguenze economiche, diminuisce invece per l’estensione del conflitto e incrementa ancora per il possibile arrivo di profughi”. È difficilmente pronosticabile, d’altro canto, l’ulteriore durata di questo conflitto. Si pensava potesse essere una sorta di “guerra lampo” e invece dopo tre mesi e mezzo il finale sembra essere ancora lontano dall’essere svelato. Ma anche in questo caso gli italiani rispondono senza celare la loro visione pessimistica (o realistica?). Il 42% sostiene che la guerra si protrarrà ancora per diversi mesi, mentre il 25% addirittura sostiene che gli ucraini dovranno resistere ancora per un anno o più. Solo l’8% si dice fiducioso che la guerra possa concludersi nel giro di poche settimane. Il restante 25% non sa fornire una risposta.

 

 

“Quali interessi dovrebbero perseguire l’Italia e l’Unione Europea?”: è questo l’ultimo quesito proposto da Pagnoncelli. Ed è forse quello nel quale le opinioni degli italiani differiscono in maggior misura tra loro. Il 37% della popolazione vorrebbe che si puntasse a un indebolimento della Russia per evitare eventuali invasioni simili nel futuro. Il 35%, al contrario, sostiene che si dovrebbe andare nella direzione di un compromesso. Per far terminare la guerra al più presto si può pensare anche di concedere i territori occupati dall’esercito di Vladimir Putin. Più di 1 italiano su 4 (il 28%) non riesce ad esprimersi.

 

 

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